Lutto nel cinema: è morto Flavio Bucci, aveva 72 anni

Viveva in una casa famiglia a Fiumicino, nella sua vita era contento di aver "amato, riso, vissuto", in un'intervista al Corriere aveva ammesso anche droga e alcol.

Lutto nel cinema: è morto Flavio Bucci, aveva 72 anni

Flavio Bucci, l’attore noto per aver recitato in diversi film e aver impersonato Antonio Ligabue, è morto oggi a Roma.
Marco Mattolini, che stava seguendo il suo ultimo spettacolo, ricorda che l’attore aveva problemi di salute, spesso trascurati. Era allegro e amava la compagnia, il resto veniva dopo.

L’attore era nato nel 1947 a Torino, dove la sua famiglia, proveniente da Campobasso, si era stanziata. Flavio Bucci attualmente si trovava a Roma, in una casa famiglia. Questa mattina, verso le 9, è stato trovato riverso sul pavimento e, nonostante i soccorsi del 118, per lui non c’è stato nulla da fare.

Sabato prossimo sarebbe dovuto partire in tournée per raccontare la storia della sua vita dal titolo “E pensare che ero partito così bene“, regia di Marco Mattolini, ora testimone del suo racconto. Mattolini lo ricorda come un grande attore: “Avevamo già pronte una serie di piazze dove portare lo spettacolo… a tutto pensava fuorché al fatto che si sarebbe dovuto confrontare con la morte”. A tal proposito Mattolini riferisce che Bucci ripeteva:Non mi dite che non devo fumare, non mi dite che non devo bere… di qualcosa bisogna morire, no?”.

E pensare che ero partito così bene“, doveva raccontare la vita di Bucci dalla A alla Z: carriera, successi e defaillances, aneddoti e riflessioni dal sapore filosofico: “una confessione anche delle sue dipendenze e del suo estremo bisogno di libertà“, riferisce il regista.

Bucci era ridotto male, ma le persone care non lo hanno mai abbandonato, tra queste il fratello Riccardo e l’ex moglie, Loes Kamsteeg, produttrice tv, madre del suo terzo figlio Ruben. Con la prima compagna, Micaela Pignatelli, Bucci aveva avuto due figli Claudio e Lorenzo. 

Dopo “Cuore di cane” di Bulgakov, Bucci ebbe grande successo, come attore, con il “Diario di un pazzo“. Tutti ricordano che la capacità di immedesimarsi con il personaggio pazzo fu tale da convincere il pubblico a salire sul palco al suo grido di aiuto.

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