Luca e Michela, una storia d’amore che ha sfidato il destino

La storia di Luca e Michela racconta un amore incondizionato che ha resistito a 26 anni di disabilità, tra dedizione quotidiana e sacrifici personali.

Luca e Michela, una storia d’amore che ha sfidato il destino

Un amore autentico, costruito sulla forza, sulla dedizione e su un legame che ha saputo resistere al tempo e alla sofferenza. È la storia di Luca Romanin, morto a 49 anni dopo 26 anni di disabilità a seguito di un sinistro sugli sci, e della sua compagna Michela Florean, che per più di due decenni ha dedicato la sua vita interamente a lui. Un esempio di amore incondizionato, raccontato con commozione nella comunità di Concordia Sagittaria, in provincia di Venezia, dove la coppia era conosciuta e stimata da tutti. 

Luca era un giovane sportivo pieno di energie e passioni. Amava il calcio, il basket, il ciclismo, le immersioni e, naturalmente, lo sci, lo sport che gli ha purtroppo cambiato la vita per sempre. Aveva solo 23 anni quando, durante una discesa, cadde rovinosamente, riportando gravi lesioni che lo resero disabile.

Dopo un lungo periodo di ricovero tra Bolzano e Udine, durato due anni, poté tornare a casa, ma da quel momento iniziò un nuovo capitolo, fatto di assistenza costante, terapie e sacrifici quotidiani. Michela, allora poco più che ventenne, decise di compiere una scelta coraggiosa: lasciare il lavoro in un negozio sportivo di Caorle per occuparsi interamente di Luca. Si trasferì nell’abitazione dei genitori di lui, in uno spazio adattato alle sue esigenze, e divenne la sua ombra, la sua voce, il suo sostegno.

Gli esercizi di riabilitazione, le giornate scandite dai trattamenti e le difficoltà quotidiane non hanno mai spento la forza del loro legame.  «Mi sono licenziata per non lasciarlo solo», ha raccontato Michela al Gazzettino, ricordando gli anni trascorsi accanto al compagno. «Sono stati anni duri, impegnativi, ma quando c’è un amore vero e sincero tutto si affronta meglio».

La sua dedizione è stata totale: lo accompagnava ovunque, gli parlava anche se Luca non poteva rispondere, lo aiutava nei movimenti e si prendeva cura di lui giorno e notte. Col tempo, la loro storia è diventata un simbolo di amore e resilienza. Anche i familiari hanno voluto ricordarli con un gesto speciale: il nipote di Luca ha dedicato loro una canzone, “Endless Love, che racchiude il significato più profondo della loro unione.  Luca si è spento sabato 4 ottobre, all’età di 49 anni, nella sua casa, circondato dall’affetto della sua famiglia e di Michela, che non lo ha mai lasciato solo. I funerali si terranno nella Cattedrale di Santo Stefano a Concordia Sagittaria, dove amici e conoscenti potranno rendergli omaggio. La storia di Luca e Michela è un inno all’amore nella sua forma più pura, quella che resiste a ogni difficoltà e che trasforma la dedizione quotidiana in un atto di straordinaria umanità. Un racconto che commuove e ispira, ricordando che, anche nelle prove più dure, l’amore può essere la forza più grande di tutte.

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