A più di una settimana dalla morte di Luana D’Orazio, giovane operaia di Pistoria uccisa dall’orditoio al quale stava lavorando in una ditta di Oste in provincia di Prato, anche il fidanzato della giovane nomina un avvocato e si costituisce come parte offesa. Questo gli permetterà di essere rappresentato nel procedimento aperto dalla procura per la morte della 22enne e di ottenere eventuali risarcimenti al termine del processo.
Alberto Orlandi, 28enne di Seano, e Luana si frequentavano da un anno e mezzo. “Anche Alberto ha il diritto di conoscere la verità, di avere una spiegazione, di capire perché la sua Luana non c’è più”, commenta l’avvocato Giuseppe Nicolosi, dicendo che quella di Alberto è stata una decisione sofferta, ma allo stesso tempo “una scelta ponderata per un sogno infranto improvvisamente e atrocemente“.
Alberto di lavoro fa l’addetto di sicurezza in una ditta, un impiego che sembra ora un terribile scherzo del destino, dato che pare che sia stata la rimozione di una griglia di sicurezza nel macchinario a provocare il malfunzionamento che ha ucciso Luana. Il 28enne aveva con Luana un progetto di vita comune, con l’idea di mettere su famiglia insieme a lei ed al figlio di 5 anni che la giovane aveva avuto a 17 anni e che cresceva da sola con l’aiuto dei genitori.
“Alberto ha pieno titolo per chiedere che qualcuno spieghi cosa è successo e perché è successo. Luana non tornerà ma la verità aiuterà ad affrontare l’indescrivibile dolore“, commenta l’avvocato. Nel frattempo mercoledì sono iniziate le perizie sull’orditoio che ha ucciso Luana e sulla macchina gemella sequestrata presso l’Orditura Luana dove la giovane lavorava. Una prima prova ha dimostrato che, anche nella macchina gemella, i dispositivi di sicurezza che dovrebbero fermare la macchina in caso di problemi non è entrato in funzione.
Intervenuto in collegamento a Pomeriggio 5 qualche giorno fa, Alberto aveva raccontato: “È una situazione surreale. La notte prima aveva dormito a casa mia. Come al solito, appena è squillata la sveglia, l’ha spenta per non disturbare. Poi mi ha dato un bacio ed è andata a lavoro. Le ho chiesto di mandarmi un messaggio una volta arrrivata e l’ha fatto. Poi, non l’ho più sentita“.