Dover restare 24 su 24 all’interno delle proprie mura domestiche a causa della quarantena indetta per sconfiggere il Coronavirus potrebbe rivelarsi però pericoloso per tutte quelle donne che si ritrovano ad essere vittime di violenze ed abusi quotidiani. Questo è quanto successo a Lorena Quaranta, una giovane ragazza di 27 anni che è stata strangolata ed uccisa dal proprio fidanzato.
Antonio De Pace, questo il nome dell’assassino, è un infermiere originario di Vibo Valentia ed aveva conosciuto Lorena all’interno delle mura del Policlinico dove la ragazza stava svolgendo il tirocinio. Tra i due è scoppiato subito un forte sentimento e, nel giro di poco tempo, hanno deciso di andare a convivere a Furci Siculo, un paese al di fuori di Messina, sul mare.
A detta di tutti i due giovani erano la coppia perfetta ed anche i genitori della giovane vittima mai avrebbero immaginato che potesse succedere una simile tragedia. Sul proprio profilo Instagram Lorena aveva recentemente postato una foto contenente un articolo riguardante i numerosi medici uccisi dal Coronavirus, scrivendo “Inaccettabile”, e aggiungendo una didascalia per esprimere tutto l’amore verso il suo lavoro e per invitare tutti a restare a casa in modo da sconfiggere il virus.
La giovane si sarebbe infatti dovuta laureare a luglio in Medicina presso l’Università di Messina ma questo suo sogno è stato interrotto da chi diceva di amarla da quasi tre anni. Dopo averla strangolata, Antonio ha chiamato le forze dell’ordine dichiarando di averla ammazzata e, successivamente, ha provato a suicidarsi tagliandosi le vene, sebbene ma l’arrivo della Polizia glielo abbia impedito.
Nella serata di ieri l’infermiere è stato posto sotto interrogatorio ed ha dichiarato di avere ucciso la fidanzata in quanto gli aveva trasmesso il Coronavirus. Questa dichiarazione è stata però smentita già stamattina: i risultati dei test dei tamponi effettuati dichiarano infatti che entrambi i ragazzi sono negativi. De Pace ha dunque mentito sulla motivazione dell’omicidio e, nella giornata di domani, sarà condotto davanti al giudice dove sarà riascoltato per la convalida del fermo.