Una mamma ha deciso di uccidere i suoi tre bambini disabili perché voleva farli smettere si soffrire. Per lei decade l’accusa di omicidio volontario.
È una storia terribile quella che arriva da Londra dove Tania Clarence ha soffocato la figlia di 4 anni e i due gemellini Ben e Max di tre anni. Tutti e tre i bambini erano affetti da una forma molto grave di atrofia muscolare spinale di tipo 2 e per questo la loro vita di certo non era delle migliori.
Una situazione molto penosa per una madre, che nulla poteva per migliorare la loro situazione. Questa mamma di 42 anni, quindi, ha deciso di uccidere i suoi tre figli soffocandoli per farli smettere di soffrire. Dopo aver lasciato un messaggio al marito, che si trovava via per lavoro, la donna ha anche cercato di uccidersi, ma è stata trovata ancora in vita all’arrivo dei soccorsi.
Per lei l’accusa era di omicidio volontario, ma in seguito ad una serie di perizie le accuse nei suoi confronti sono cadute. È stato appurato, infatti, che la donna soffriva di una grave forma di depressione e che gli omicidi sono stati fatti con l’intento di sospender la sofferenza dei figli. Per lei, quindi, non ci sarà alcun processo.
“Occuparsi di tre bambini in queste condizioni era estenuante, stressante, debilitante e a lungo termine si è rivelato insostenibile” ha dichiarato Jim Sturman, avvocato di questa mamma. Anche i vicini di casa della donna hanno confermato il suo stato depressivo negli ultimi tempi, evidentemente molto provato dalla situazione difficile vissuta in casa.
Una storia molto controversa la sua, che sta facendo molto discutere il Regno Unito in queste ore. Sebbene sia stato appurato che la madre soffrisse di una grave forma di depressione, infatti, resta il fatto che questi tre bambini sono stati privati della loro stessa vita dalla mamma.