Londra: deputato gioca a Candy Crush in aula. E’ bufera

Deputato sorpreso a giocare a Candy Crush in aula per ben due ore. Si scatena una bufera, lui si scusa ma vengono chieste le dimissioni. L'uomo ha promesso che quanto accaduto non si verificherà mai più

Londra: deputato gioca a Candy Crush in aula. E’ bufera

Un deputato inglese è stato beccato mentre giovava a Candy Crush in aula. Si scatena una vera bufera su di lui.

Una storia che ha dell’incredibile e che ancora una volta riapre la polemica sul reale impegno dei deputati e dei politici in aula per l’interesse del proprio paese. L’incredibile vicende si è verificata a Londra dove il deputato Nigel Mills è finito in una vera e propria bufera per essere stato sorpreso a giocare al famoso gioco Candy Crush per ben due ore.

Il successo di questo gioco è a dir poco planetario ed evidentemente ha contagiato anche i personaggi pubblici ed in questo caso un deputato, che ha deciso per ben due ore di tenere lo sguardo fisso sul suo iPad a giocare mentre in aula si dibattevano argomenti importanti per il futuro del suo paese.

Le immagini del deputato intento a giocare stanno facendo il giro del mondo, ma soprattutto stanno facendo infuriare cittadini e colleghi, che chiedono le sue dimissioni. “I contribuenti non mandano i propri rappresentanti in Parlamento a giovare ai videogame” ha dichiarato John O’Connell, direttore della lobby TaxPayers’ Alliance, che ha chiesto le dimissioni immediate del deputato, che fa parte del Partito Conservatore del paese.

A rendere pubbliche le immagini che ritraggono il deputato intento a giocare al famoso gioco il tabloid Sun. Pronte le scuse del deputato nei confronti degli elettori e dei colleghi ma la bufera che si è abbattuta su di lui sembra non accennare a placarsi.

“Mi scuso davvero per il mio comportamento in aula, che non è esattamente quello che ci si aspetterebbe da un membro del parlamento. Vi garantisco che non succederà più” queste le parole con cui il deputato Mills ha chiesto scusa ai propri elettori.

Al momento il deputato non sembra intenzionato a lasciare il suo posto, come richiesto.

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