Perdere un figlio è un dolore insopportabile e ogni genitore sa molto bene di cosa si tratta e cosa voglia dire una perdita così importante. Una perdita resa ancora più difficile dagli episodi che hanno portato al suo decesso. Lo sanno molto bene i genitori di Mattia Minguzzi, il figlio dello chef Andrea a cui hanno deciso di dedicare un’associazione in suo nome, nella sua memoria proprio per tenerlo sempre vivo.
Mattia Ahmet Minguzzi era un ragazzo di 14 anni che ha perso la vita a Istanbul a seguito di un’aggressione subita. Al Corriere Romagna, il padre Andrea, celebre chef di origine riminese, spiega il bisogno di creare questa fondazione, “in modo da accrescere la consapevolezza sociale sui nodi che alimentano questi atti tra i giovanissimi”.
Mattia viveva, insieme al padre che è originario di Misano Adriatico ed Executive Chef in Turchia e con la madre di professione violoncellista dopo aver conseguito il diploma al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Il 24 gennaio, mentre era al mercato insieme a degli amici, è stato preso a male parole da due ragazzini di 15 e 16 anni che neanche conosceva.
In base a quanto successo, i due ragazzini avrebbero cominciato ad aggredirlo con calci e spintoni che hanno provocato ematomi per cui non c’è stata possibilità di vita. A seguito di quanto accaduto, la famiglia chiede giustizia con l’intenzione che “Mattia Ahmet diventi una scintilla, un ponte gettato tra culture diverse nell’antico crocevia che è Istanbul”.
Proprio in segno di solidarietà, la comunità turca e quella italiana si sono affiancate per dare supporto alla famiglia con vari gesti e doni. Sono diversi i bambini che lasciano fiori e dolci per Mattia, compreso un murales a lui dedicato da Semi Ok, famoso graffitista. La band dei Guns N’ Roses, in occasione del loro concerto a giugno, a cui Mattia avrebbe dovuto partecipare, dedicheranno un momento nel ricordo del giovane.