Sognava di diventare ufficiale, Francesco Tomassi che, da solo, ” era riuscito a superare il concorso dell’Accademia partendo da zero e suo padre, operaio, e la madre casalinga, erano fieri di lui…“, dice la zia.
Ma un destino crudele ha stroncato per sempre la vita di questo 23enne, travolto da un treno ad Antignano, vicino Livorno, ucciso da un regionale alle 5.35 di ieri mattina, domenica 19 dicembre, vicino via Mondolfo.
La ricostruzione dell’incidente
Francesco nel 2017 era riuscito ad entrare nell’Accademia Navale. Il suo sogno era far parte della Capitaneria di porto. Stando alle ricostruzioni, il 23enne aveva trascorso la serata con alcuni amici e poi si sarebbe incamminato lungo i binari per rientrare a casa, quando un treno, il regionale Pisa-Grosseto delle 5.15, arrivato a Livorno centrale alle 5.31 e poi ripartito dopo pochi minuti, lo ha ucciso.
Il macchinista, pur azionando immediatamente il freno rapido d’emergenza, non ha potuto evitare l’impatto.L’incidente è avvenuto tra Ardenza e Antignano, lungo i binari che corrono tra via Mondolfi e via Marilia. Pare escluso il gesto volontario. Un terribile, atroce incidente, in un attimo ha messo fine alla vita del giovane cadetto dell’Accademia Navale, nel buio di una fredda alba invernale.
Sul posto sono intervenute un’ambulanza della Misericordia di Livorno con medico a bordo e una della Misericordia di Antignano, i vigili del fuoco e la polizia ferroviaria. La salma è stata portata all’obitorio del cimitero dei Lupi ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il traffico ferroviario ha subito notevoli disagi, con rallentamenti ai treni regionali sulla tratta Campiglia-Livorno Centrale
Francesco sarebbe dovuto tornare a casa sua ad Aquino tra pochissimi giorni, per trascorrere le festività natalizie con i familiari, essendo molto legato ai suoi genitori e alla sua terra. Il sindaco di Aquino, Mazzaroppi, ha sottolineato: “Aquino è una grande famiglia. Lo dico come padre e nonno prima che come sindaco, questa notizia ci ha devastato. Francesco era un ragazzo d’oro, serio. La famiglia è molto conosciuta in paese, il padre lavora in un’azienda locale, la madre è di Cassino, ma da una vita erano qui, i loro ragazzi sono cresciuti qui. È stata una notizia difficilissima da dare, nessuno dovrebbe mai darla e, soprattutto, nessuno dovrebbe mai riceverla. Un dolore troppo grande per chiunque. La comunità si stringe con forza e immenso amore alla famiglia in questo terribile momento”.