Un dodicenne di Livorno è stato insultato, preso a calci e colpito da sputi perché ebreo da due ragazze di 15 anni in un parco ubicato a Campiglia Marittima. Il racconto viene pubblicato direttamente dalla pagina del piccolo comune toscano, ove vengono aggiunti dei dettagli raccapriccianti.
“Il bambino è stato aggredito, insultato, preso a calci, colpito da sputi. Autrici di questo grave atto due ragazzine di 15 anni, motivate dal fatto che il bambino è ebreo” si legge nel comunicato del comune. La prima cittadina, Alberta Ticciati, ha bollato questo caso “da pelle d’oca” e in cui vengono ricordati i periodi più bui della nostra nazione.
L’intervista del padre del ragazzino
Come riportato testualmente dal “Il Fatto Quotidiano” il padre ha rilasciato una lunga intervista a “La Nazione”, ove conferma le voci degli ultimi giorni. Afferma di essere rimasto sconcertato dal fatto che, nessuno dei presenti, ha preso le difese del figlio 12enne e ancora oggi non riesce a darsi una spiegazione di questo gesto.
“Avevo trovato sui messaggi che si scambiavano con i ragazzi un disegno con una svastica e un paio di scarpe con scritto dal 39 al 42” continua il padre in questa intervista che poi aggiunge: “In quell’occasione avevo informato i genitori, avevo fatto presente la gravità del gesto. Ma questa volta non mi fermo. Farò la denuncia alle forze dell’ordine. Non ci si può voltare da un’altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica”. Il padre rivela che, tra le tante frasi esclamate dalle ragazzine, ce ne sono alcune di questo tipo: “Tu devi stare zitto perché ebreo, devi morire nel forno“.
Si tratta di un periodo nero per gli ebrei poiché, come riportato dall’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica, nel 2021 si sono registrati più di 10 incidenti antisemiti al giorno. In questi “incidenti” sono compresi vandalismo, graffiti e propaganda, oltre alle aggressioni fisiche e verbali.