Libero il rapitore che tagliò il lobo dell’orecchio al piccolo Farouk

Farouk Kassam aveva 7 anni quando fu rapito: gli fu tagliato il lobo dell'orecchio, poi inviato ai genitori come prova. Matteo Bove - il rapitore - ha finito di scontare i suoi 25 anni.

Libero il rapitore che tagliò il lobo dell’orecchio al piccolo Farouk

È stato liberato il rapitore di Farouk KassamMatteo Bove – questo il suo nome – nel 1992 sequestrò il bambino. e gli tagliò il lobo l’orecchio come prova per il riscatto: ha scontato 25 anni. Oggi, a 59 anni, è il bandito sardo più noto dopo Graziano Mesina

Nel 1986, all’Asinara per un altro rapimento, evase: unico nella storia a riuscire nell’impresa. Nel 2003, la sua primogenita è stata uccisa, un delitto ancora senza colpevoli. Era il 15 gennaio del 1992, e Farouk Kassam era con i suoi genitori alla villa di Porto Cervo, quando Matteo Bove – mente e braccio del violento gesto – lo rapì.

Bove, nel 1986, compì un’impresa “epica”: insieme al complice Salvatore Duras, riuscì ad evadere dal carcere dell’Asinara con un gommone. Un’impresa che in precedenza – ma neanche in seguito – non era riuscita a nessuno.

Fu lo stesso Bove a tagliare il lobo dell’orecchio del piccolo Farouk, per poi farlo recapitare, all’interno di una busta, al padre, come prova del rapimento. Un gesto che, dal punto di vista mediatico, fece molto rumore. Il bambino, dopo 177 giorni di prigionia – era l’11 luglio dello stesso anno – fu liberato grazie al pagamento di un riscatto.

Prime di essere arrestato, il rapitore sardo risultava tra i 200 criminali latitanti più pericolosi d’Italia. Era il 13 ottobre del 1993, quando fu arrestato dalla polizia francese di Porto Vecchio, in Corsica. Si trovava lì con la sua compagna – Laura Manfredi – e con Luisa e Andrea, i loro figli.

Oltre che al rapimento di Farouk Kassam, Bove è stato coinvolto nel sequestro del noto imprenditore romano Giulio De Angelis. Fu “prelevato” dalla sua villa di Romazzino, in Costa Smeralda: era il 12 giugno 1988. Fu liberato poco più di 4 mesi dopo – era il 31 ottobre dello stesso anno –  e, anche in questo caso, dopo il successivo pagamento di un riscatto, che ammontava a 3 miliardi di lire.

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