L’ex Lady Gucci in balia della sua ex compagna di cella

L'ex compagna di cella di Patrizia Reggiani è stata allontanata dalla lussuosa villa di residenza della ex Lady Gucci per avere approfittato della Reggiani mentre era la sua amministratrice di sostegno.

L’ex Lady Gucci in balia della sua ex compagna di cella

Il domestico cingalese ha consegnato l’audio che incastra l’ex compagana di cella della Reggiani. L’audio è la prova sonora di come Loredana Canò, ex compagna di reclusione nel 2012 di Reggiani quando l’una era in cella per detenzione d’arma modificata e ricettazione, e l’altra per l’omicidio Gucci costatole 26 anni di condanna, stesse ora sfruttando la fragilità psichica dell’amica milionaria.

Attraverso vessazioni, violenze, ossessivo controllo e manipolazioni stava volgendo, a suo esclusivo vantaggio, le importanti possibilità economiche della Reggiani, segnata dal 1992 dalle conseguenze neurologiche dell’asportazione di un tumore al cervello.

Il Tribunale civile di Milano ha emesso nei confronti di Canò un ordine di protezione, cioè una misura con la quale ha intimato all’assistente della Reggiani (una volta licenziata dall’amministratore di sostegno) di allontanarsi dalla lussuosa abitazione dell’ereditiera, di non avvicinarsi più ai luoghi abitualmente frequentati dalla Reggiani e di cessare la condotta pregiudizievole con la quale avrebbe sinora indebitamente condizionato la vita privata di lady Gucci al fine di manipolarla e orientarne la volontà.

Si tratta di un istituto di diritto civile che argina un grave pregiudizio all’integrità morale di un convivente, qui per la prima volta utilizzato su rapporti non affettivi ma di lavoro.

Tra gli elementi valutati, il fatto che la Reggiani nel maggio scorso obiettasse all’amministratore di sostegno temi che leggeva (senza capire) da un bloc-notes vergato da una grafia diversa dalla sua; e la perquisizione della Finanza che ha trovato e sequestratotelecamere, registratori, microfoni finalizzati al controllo degli ambienti e delle registrazioni”.

Da ultimo è arrivato il domestico: prima a raccontare come l’assistente trattava la Reggiani, e poi a consegnare gli audio dal cui ascolto emergeva la dettatura – da parte della Canò – di un comunicato nel quale Patrizia Reggiani avrebbe dovuto riferire ai giornalisti il malcontento per l’operato del giudice tutelare e del nuovo amministratore di sostegno.

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