PESCARA: Daniele Pieroni, scrittore, saggista e violoncellista amatoriale, è stato il primo cittadino a ricorrere all’eutanasia assistito in Toscana dopo l’entrata in vigore della legge regionale che regolamenta tempi e modalità di accesso al fine vita. Una vicenda umana e culturale che ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema della libertà di scelta e del diritto a una decesso consapevole e dignitosa.
Nato a Pescara nel 1961, Pieroni si era trasferito a Roma in giovane età con la sua famiglia. Nella Capitale ha trascorso circa quattro decenni, costruendo la sua identità culturale e professionale tra scrittura, ricerca e musica. Ha inoltre vissuto esperienze all’estero, che hanno arricchito la sua visione intellettuale, prima di trasferirsi definitivamente in Toscana, a Chiusi, in provincia di Siena. Figura eclettica e raffinata, ha esordito nel 1984 con la raccolta scritti, dando inizio a un lungo percorso editoriale che lo ha visto autore di poesie, prose, saggi critici e libretti d’opera.
Il suo lavoro si è sempre contraddistinto per una forte tensione etica, una scrittura elegante e una profonda sensibilità musicale. Pieroni non è stato solo un autore prolifico, ma anche un animatore culturale: ha collaborato con emittenti radiofoniche e testate giornalistiche, dando voce a riflessioni su letteratura, arte e società.
Ha inoltre condiretto “Ritmica”, rivista dell’Università La Sapienza di Roma, contribuendo al dialogo culturale tra accademia e mondo artistico. Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti: nel 1997 è stato insignito del Premio Erato-Farnesina, conferito dal Ministero degli Affari Esteri a personalità che si sono distinte nella diffusione della cultura italiana nel mondo. Il suo ultimo premio è arrivato nel 2021, con l’assegnazione del “Montale Fuori di Casa”, nella sezione Poesia e Musica, a testimonianza del suo impegno nel fondere linguaggi artistici diversi in un’unica visione armonica.
Daniele Pieroni lascia un’eredità intellettuale profonda e coerente. La sua vita, come la sua opera, è stata attraversata da una costante ricerca di senso, di bellezza e di libertà: valori che hanno guidato anche la sua scelta finale.