Finalmente Palazzo Moroni, sede del comune di Padova, ha dato il via libera a proseguire i lavori degli architetti e dei tecnici di Leroy Merlin che per anni hanno perseguito l’obiettivo di trasformare l’ex foro boario in una casa del bricolage. Dopo la valutazione di impatto ambientale provinciale e l’autorizzazione commerciale della Regione, i lavori potranno cominciare, si spera, a ottobre.
La struttura è stata progettata e realizzata nel 1965-68 dall’architetto Giuseppe Davanzo. Nel 1966 era già arrivato il premio “per un’idea architettonica al progetto, nel 1969 il premio In/Arch e dieci anni dopo il MoMA di New York ha chiesto la documentazione dell’opera per il suo archivio di Modern Architecture”, ricorda Il Giornale dell’Architetto online.
Di proprietà del comune, la struttura si trova in una posizione periferica: le passano accanto alla tangenziale Corso Australia e alla ferrovia, oltre le quali s’intravvedono i confini del Cimitero Maggiore della città, mentre poco distante dalla struttura ci sono i vecchi gasometri e i serbatoi dell’acqua.
Nata come foro boario, la struttura ha funzionato solo per poco tempo rimanendo così “tagliata fuori dall’economia” e guadagnandosi “subito quell’ex davanti a foro boario senza diventare altro“, si legge in ilgiornaledellarchitettura.com. Nel tempo, ha ospitato piccoli uffici, un’associazione, è stata magazzino del comune e, in qualche angolo, i rom avevano trovato rifugio.
Ora, tutti i tasselli della procedura per farne un “tempio del bricolage“, come scrive Il Mattino di Padova online, stanno prendendo il loro posto. La struttura e l’architettura del plesso dovranno però essere rispettate: questa è un’indicazione chiara e ferma che Palazzo Moroni ha messo innanzi agli architetti e ai tecnici di Leroy Merlin.
Per la nuova sede di Leroy Merlin in città, Padova vedrà l’aumento del traffico nella zona, visto che le simulazioni fatte dicono che l’incremento medio dei tempi di viaggio sarà di circa l’8% e, per questo, non sono mancate le proteste.