Per quanto la montagna sia un luogo affascinante, è spesso l’ambiente di disavventure e tragedie. Sono tantissime le persone che, a causa di escursioni o scalate perdono la vita in montagna. I telegiornali e giornali sono pieni di queste notizie, come quella che stiamo per raccontarvi che riguarda di un educatore che, in montagna con i ragazzi dell’oratorio, precipita in un burrone per morire davanti ai loro occhi.
La tragedia è avvenuta nella zona di Belvedere, a Lecco, che ha portato via Stefano Ronchi, un giovane che lavorava come pasticciere e che, nel tempo libero, si dedicava ai ragazzi dell’oratorio. Proprio con i ragazzi stava percorrendo il sentiero, con indosso le scarpe da tennis, quando improvvisamente è scivolato, rotolando per un burrone di 150 metri che non gli ha dato nessuna via di scampo, morendo sul colpo.
Il giovane di anni 26 è morto sotto l’occhio dei due giovani che erano in gita in montagna con lui. I due ragazzi, ancora sotto shock, raccontano in questo modo, quei fatidici momenti: “Stavamo tornando indietro per pranzare insieme al ristorante, è caduto, lo abbiamo visto scivolare e poi sparire oltre il ciglio del burrone. È successo tutto in fretta, in pochi secondi”.
I due ragazzi ha immediatamente lanciato l’allarme con i soccorritori dell’eliambulanza e i volontari della XIX Delegazione Lariana che si sono subito messi in moto. Secondo quanto spiegato da Mario Mazzoleni, il capostazione di Lecco, il corpo di Stefano Ronchi è stato trovato nel fondo di una parete a strapiombo. Una operazione di salvataggio alquanto rischiosa dal momento che dalla parete stavano continuando a cadere sassi.
Il suo corpo è stato prima ricomposto nella sede del Soccorso alpino del Bione a Lecco per poi essere portato a Bovisio Masciago dove svolgeva il suo compito di educatore presso l’oratorio. Questa sera era anche in programma una recita, ma è stata annullata. Un giovane che stava ristrutturando casa in vista del matrimonio e che lascia un grande vuoto, come spiega il sindaco Giovanni Sartori.
La tragedia di Stefano Ronchi è solo una delle tante accadute in montagna in quella zona dove le vittime sono 8 fino a questo momento con i tecnici che si sono mobilitati fino a 500 volte per riuscire a soccorrere e mettere in salvo le persone.