Lecce: sentenza per la madre che lasciava i figli in auto mentre era a ballare

Nel basso Salento una madre ha deciso di dedicarsi alla movida, frequentando una discoteca locale, lasciando in quelle ore di svago i figli in auto a dormire: finalmente, dopo 7 anni dall'accaduto arriva la sentenza.

Lecce: sentenza per la madre che lasciava i figli in auto mentre era a ballare

Un fatto accaduto nel lontano 2012 ma che ancora oggi crea stupore negli occhi di chi lo ascolta. Si tratta della storia di una mamma, 39enne residente nel comune di Ruffano (piccolo paesino situato in provincia di Lecce, precisamente nel territorio delle Serre salentine) che, per diverse sere, ha deciso di dedicarsi allo svago non curante del fatto che i suoi figli fossero costretti, in quelle ore, a dormire in macchina per aspettarla.

A dare l’allarme fu proprio l’ex marito della stessa che, per verificare i comportamenti non corretti della donna nei riguardi dei figli (che durante l’accaduto avevano rispettivamente 6 e 10 anni), aveva deciso di affidarsi ad un investigatore privato. Fu proprio quest’ultimo infatti a segnalare gli ultimi 3 episodi incriminatori, avvenuti nella zona tra Gallipoli e Torre Paduli, in cui i poveri bambini restavano a dormire nell’auto fino alle prime ore del mattino.

L’ex coniuge, dopo aver denunciato il fatto alle forze dell’ordine – ed essersi quindi costituito parte civile nel processo che arriverà – ha chiesto alla donna, oltre all’affido totale dei minori, un risarcimento morale di 1.000 euro.

Gli anni intanto sono trascorsi e, quando il fatto sembrava quasi essere stato dimenticato da tutti, ecco che spunta finalmente la conferma della condanna: i giudici della corte d’Appello di Lecce infatti – il cui presidente è Vincenzo Scardia – hanno confermato la pena di 1 anno di reclusione a carico della giovane mamma salentina (residente in un paese che conta pressappoco 9.703 abitanti).

Il padre dei bambini, invece, assistito dall’avvocato Anna Maria Ciardo, non godrà del risarcimento chiesto grazie alla difesa gestita dall’avvocato Francesco Galluccio Mezio.

Tuttavia, sotto richiesta del sostituto procuratore generale Salvatore Cosentino, alla donna è stato concesso il beneficio della pena e la sospensione della stessa. Nel frattempo, i figli potranno stare con il padre nonostante non si abbiano notizie certe ed effettive in merito all’affido degli stessi.

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