Lecce: omicidio nelle campagne del brindisino, teste non si presenta in aula

È successo questa mattina durante il processo che si sta celebrando dinanzi al giudice Simona Panzera relativo alla morte di Giuseppe Pagano, avvenuta 32 anni fa nelle campagne di Tuturano. Il testimone che aveva dichiarato di conoscere chi uccise l'uomo non si è presentato.

Lecce: omicidio nelle campagne del brindisino, teste non si presenta in aula

Aveva dichiarato, scrivendo una lettera al gup di Lecce Simona Panzera, di conoscere chi, 32 anni fa, uccise Giuseppe Pagano. Si tratta di un caso mai risolto fino a questo momento. Il delitto avvenne nelle campagne di Tuturano, frazione del comune di Brindisi. Del caso ci sarebbe però un testimone chiave che vorrebbe collaborare con la giustizia, dichiarando appunto di conoscere chi avesse ucciso il Pagano, il cui corpo non è mai stato ritrovato. 

Il testimone chiave sarebbe un appartenente di spicco alla Sacra Corona Unita (una delle organizzazioni di stampo mafioso del posto) e al momento si trova in una località protetta. Giuseppe Pagano era un uomo originario di Copertino, in provincia di Lecce. Il testimone che si sarebbe dovuto presentare in aula sarà comunque ascoltato il prossimo 17 ottobre, in quanto il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza del teste proprio in quella data. Il collaboratore avrebbe scritto al gup nei mesi scorsi e si era detto pronto a testimoniare circa l’omicidio in questione, spiegando che le persone coinvolte nel fatto di lupara bianca siano altre rispetto agli imputati attuali. 

Gli altri indagati

Secondo quanto riferisce la stampa locale, indagati nello stesso procedimento sono Giovanni De Tommasi, 61 anni, di Campi Salentina; Claudio Conte, 51 anni, di Copertino, e Antonio Pulli, 66 anni di Veglie. Un 69enne di Brindisi, Antonio De Nicola, è invece accusato di essere il presunto esecutore materiale del delitto di Giuseppe Pagano.

Per tutti loro la magistratura ha chiesto l’ergastolo. Il caso sulla scomparsa di Giuseppe Pagano è stato riaperto dai magistrati nel 2019 allorquando la sorella si oppose alla richiesta di archiviazione. Sarebbe inoltre terribile la dinamica del delitto avvenuto 32 anni fa, per il quale appunto ancora si indaga. 

Pagano fu portato nelle campagne di Tuturano e sparato alla testa, il suo corpo fu successivamente fatto a pezzi, questa è l’ipotesi che hanno preso in considerazione gli investigatori in questo periodo. Bisognerà quindi aspettare il prossimo 17 ottobre per sapere, forse, qualcosa di più su quello che a tutti gli effetti rimane un mistero.

 

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