Un impiegato del parcheggio Polipark della stazione ferroviaria di Lecce aveva denunciato il furto del denaro incassato dopo aver eseguito il colpo. La refurtiva consisteva in banconote e alcuni chili di monetine, che l’uomo, da quello che si è scoperto dopo, aveva nascosto nel congelatore. A rivelare la colpevolezza dell’uomo sono state le testimonianze incrociate tra lui e la fidanzata, che hanno svelato l’inganno. Un racconto che non ha retto all’incrocio delle testimonianze, tra cui quella della fidanzata di un impiegato del parcheggio Polipark della stazione ferroviaria di Lecce che aveva denunciato il furto degli incassi dopo averlo messo a segno. Un bottino di banconote e chili di monetine, scoperti dalla polizia nel congelatore di casa.
Il dipendente, 38 anni, era originario di Pisa ma abitava a Lecce, e aveva contattato la polizia per riferire che il 27 novembre, all’arrivo al suo posto di lavoro al solito orario, cioè alle 8 del mattino, l’uomo aveva trovato un cassetto forzato nonostante la serranda e la porta fossero chiuse a chiave. Nel cassetto rivelatosi forzato erano riposti gli incassi, equivalenti alla somma di 10mila euro, metà in banconote e metà in monetine. L’impiegato aveva aggiunto che quel giorno aveva concluso la serata in un pub dove si era recato con la fidanzata e un amico, dove si era intrattenuto fino a ora tarda.
Gli investigatori però avevano intuito che nelle versioni c’era qualcosa che non quadrava e così hanno cercato di concentrare la loro attenzione sul dipendente, unico responsabile de versamenti del denaro sul conto bancario. Al che gli investigatori hanno voluto accertare alcune cosette e hanno fatto una perquisizione in casa dell’uomo. A quel punto hanno risolto il caso, visto che in casa dell’impiegato hanno trovato centinaia di monetine da 10 e 50 centesimi nascoste in una busta di plastica, mentre nel congelatore e dietro il cassetto di un mobile hanno rinvenuto le restanti monete tutte in monete da un euro.
Per le banconote non c’è stato neanche bisogno di cercarle perché l’uomo ha consegnato di sua volontà la restante somma ai carabinieri. L’impiegato è stato denunciato a piede libero e accusato di appropriazione indebita e anche di simulazione di reato.