Lecce, chiesto l’ergastolo per l’assassino di Eleonora Manta e l’arbitro Daniele De Santis

Per il giovane è stata invocata la massima pena prevista dall'ordinamento penale italiano, questa mattina 5 aprile la requisitoria del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini presso l'aula bunker del carcere Borgo San Nicola di Lecce.

Lecce, chiesto l’ergastolo per l’assassino di Eleonora Manta e l’arbitro Daniele De Santis

Ergastolo con isolamento diurno di un anno. Questo ha chiesto il pm Maria Consolata Moschettini al termine della requisitoria circa l’omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis, la giovanissima coppia massacrata a coltellate nella loro abitazione di Lecce il 21 settembre 2020. Per il delitto è imputato il giovane Antonio De Marco, un ex studente di infermieristica originario di Casarano, reo-confesso. Lui stesso ha infatti affermato di aver commesso l’atroce delitto.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella sera del 21 settembre 2020, De Marco agì con efferatezza e compì un gesto che sarebbe stato premeditato. Si recò nell’abitazione di via Montello, non molto lontano dalla stazione centrale di Lecce, dove i due si erano appena trasferiti, cominciando ad infierire su entrambi. De Marco sarebbe stato in possesso di una delle copie delle chiavi dell’appartamento, visto che era stato un coinquilino di quell’abitazione.

Il massacro

La coppia cercò di sfuggire all’aggressione dell’assassino, che però raggiunse Eleonora sul pavimento del ballatoio e Daniele sulle scale del pianerottolo. L’abitazione si trovava infatti in una palazzina. In totale sui malcapitati De Marco avrebbe infierito con circa 80 coltellate, senza mostrare nessuna pietà, neanche quando gli è stato implorato di fermarsi.

“In 30 anni di esperienza professionale non ho mai visto tante coltellate” – così ha detto il pm Moschettini durante la requisitoria che si è tenuta questa mattina 5 aprile presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Il 21enne studente di scienze infermieristiche era munito di un grosso coltello da caccia.

Secondo l’accusa De Marco aveva premeditato l’omicidio già diverse settimane prima, almeno dagli inizio di agosto 2020. Lo dimostrerebbero sia i fogliettini che ha smarrito durante la fuga sia le scritte lasciate all’interno dell’abitazione delle vittime. Numerosi inoltre i testimoni che hanno affermato di aver visto il 21enne allontanarsi dal luogo del delitto.

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