Lecce, arrestato il presunto assassino dell’ex maresciallo dei carabinieri Silvano Nestola

Il delitto si consumò nella serata del 3 maggio scorso a Copertino, in provincia di Lecce. In manette è finito in queste ore Michele Aportone, 70enne di San Donaci (Brindisi). Il padre della ex compagna del carabiniere la controllava in maniera ossessiva.

Lecce, arrestato il presunto assassino dell’ex maresciallo dei carabinieri Silvano Nestola

C’è una svolta per quanto riguarda l’omicidio dell’ex maresciallo dei carabinieri Silvano Nestola, ucciso la sera del 3 maggio scorso a Copertino, in provincia di Lecce. In queste ore i carabinieri del comando provinciale di Lecce, coadiuvati da quelli del raggrupamento operativo speciale, hanno tratto in arresto Michele Aportone, 70 anni e originario di San Donaci (Brindisi). Si tratta del padre della ex compagna di Silvano Nestola, con il quale la donna aveva deciso di avere una relazione dopo la separazione dal marito.

Aportone controllava la figlia Elisabetta in maniera ossessiva, almeno questo sarebbe emerso in fase di indagini. La vittima fu colpita a morte con quattro colpi di fucile sotto gli occhi del figlio di 11 anni. Tra l’altro,visto che la persona uccisa era un loro collega, i militari hanno escluso sin da subito l’ipotesi che il fatto delittuoso potesse essere maturato in seno alla criminalità organizzata. E infatti proprio la vita privata del Nestola è stata la chiave per poter chiudere il cerchio attorno al presunto assassino dell’ex maresciallo. 

I controlli sulla figlia

Come già detto in apertura l’Aportone, insieme anche a sua moglie, avrebbe controllato la figlia, di 45 anni, in modo pressochè ossessivo. Era arrivato addiruttura a installare un gps sulla sua auto in modo da poterne controllare i movimenti. Padre e figlia, tra l’altro, non avevano contatti da diverso tempo. I rapporti tra i due si erano compromessi quando la figlia aveva deciso di lasciare il marito e intraprendere la relazione con Nestola. 

Il figlio dell’ex maresciallo è stato anch’egli ascoltato, in modalità protetta come si conviene in questi casi vista la minore età. Proprio dal suo racconto sono emersi elementi utili per ricostruire anche la dinamica dei fatti, visto che l’11enne ha descritto il presunto assassino come “una persona nera che stava accovacciato sotto al muretto sulla destra”.

Le indagini sono state coordinate dai pm della Procura della Repubblica di Lecce, Alberto Santacatterina e Paola Guglielmi. Il gip, Sergio Mario Tosi, ha disposto che nei confronti di Aportone Michele si applichi la misura dell’arresto in carcere. L’uomo è stato traferito presso la casa circondariale di Lecce “Borgo San Nicola”.

Continua a leggere su Fidelity News