Lecce: albanese ucciso per gioco. Veniva utilizzato come bersaglio

Un pastore albanese stato ucciso per gioco dal suo datore di lavoro. L'uomo, infatti, ha utilizzato la vittima come bersaglio per esercitarsi in quello che è il suo sport preferito. L'uomo è stato arrestato e con lui anche il padre, che ha cercato di depistare le indagini per coprire il figlio

Lecce: albanese ucciso per gioco. Veniva utilizzato come bersaglio

Un uomo albanese è stato ucciso per gioco dal suo datore di lavoro, che lo usava come bersaglio.

Ha davvero dell’incredibile la storia che arriva da Lecce e che ha visto vittima Qamil Hyraj, un pastore albanese di 23 anni, che è stato brutalmente ucciso da Giuseppe Roi, 31 anni, proprietario dell’azienda ovicola nella quale l’uomo albanese lavorava da tempo.

Secondo le prime indagini pare che l’uccisione dell’albanese sia stato un vero e proprio gioco per il suo datore di lavoro, appassionato di tiro al bersaglio. A quanto pare, l’uomo amava cimentarsi nel tiro al bersaglio con gli oggetti più diversi.

Quel giorno, in particolare, avrebbe sparato ad un frigorifero, colpendolo. Il secondo colpo, invece, sparato con una pistola calibro 22, ha raggiunto l’albanese uccidendolo. Dai primi rilevamenti effettuati sul posto dagli inquirenti pare che Giuseppe Roi intendesse proprio colpire l’albanese, incurante del fatto di poterlo uccidere, come purtroppo è successo.

L’uomo adesso è stato arrestato e per lui l’accusa è di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale. Ad essere arrestato anche il padre dell’uomo, Angelo Roi, 68 anni, che ha tentato di depistare le indagini. L’uomo, infatti, per far credere che l’uomo fosse stato ucciso da alcuni ladri, ha denunciato il furto di alcune pecore.

Le analisi del luogo del delitto, però, hanno portato alla luce la terribile scoperta e gli inquirenti hanno cos capito che ad uccidere l’albanese sia stato il suo datore di lavoro solo per divertimento, dal momento che lo ha utilizzato per esercitarsi nel tiro al bersaglio.

Una vicenda davvero incredibile, con tinte fosche, che non possono che colpire e far discutere per l’atrocità di un delitto che, sebbene mai ce ne possa essere una, non ha una motivazione plausibile. Un semplice gioco, che però in questo caso è costata la vita ad un uomo. Adesso l’uomo dovrà rispondere di un reato molto grave.

Continua a leggere su Fidelity News