Noemi era ossessionata, preoccupata dalle chiamate di Lucio, ecco alcuni degli aggettivi che meglio identificavano lo stato d’animo di Noemi, uccisa a soli 16 anni dal fidanzato, reo confesso. Alcuni amici della ragazza residenti a Specchia, città natale di Noemi, hanno voluto descrivere lo stato emotivo della ragazza pochi giorni prima del delitto.
Hanno raccontato di averla vista un mese prima della scomparsa, di lui che la chiamava continuamente, loro che la vedevano sempre triste e preoccupata, non hanno mai voluto indagare oltre, ma hanno sempre capito che alla fine c’entrava qualcosa il suo fidanzato.
Raccontano di lei come una ragazza testarda, l’amore per il suo Lucio – forse – non le faceva capire bene quali fossero le difficoltà di quel rapporto malato, l’amore chiude gli occhi ed annebbia il cervello, spesso non si riesce a vedere e a capire quello che, invece, le persone accanto a noi – quelle che realmente ci vogliono bene – cercano di farci comprendere.
Ci siamo passati tutti, specialmente da ragazzi, durante l’adolescenza è facile innamorarsi di un ragazzo con il carattere forte che ti sa prendere, che dimostra tanto affetto per te; a quell’età si è molto insicure e non si ha la maturità di capire se il rapporto è sano o meno, le parole dei genitori poco contano, a sedici anni si segue il cuore.
Gli abitanti di Specchia sono ancora increduli e non riescono a capire come sia potuta accadere una tragedia simile, gli amici la ricordano come una ragazza bella, solare, testarda, forse molto innamorata per capire realmente come stavano le cose.
Una brutta storia che il paese vive in modo drammatico, con rabbia, ci si chiede perchè. Il paese intero si è reso disponibile nei confronti della famiglia per ogni cosa, a partire dalle ricerche. Tutti hanno sperato fino alla fine di trovare Noemi sana e salva, purtroppo la notizia del ritrovamento del cadavere ha buttato tutti nello sconforto. A questo punto tutto è nelle mani della giustizia, è giusto che chi ha sbagliato paghi.