Una rete di piccoli furti a bordo dei voli operati da Malta Air, compagnia controllata da Ryanair, è finita al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Bergamo che ha portato alla luce un sistema strutturato di contrabbando di sigarette, unito a sottrazioni di profumi, alcolici e persino denaro durante il servizio in volo.
I protagonisti della vicenda sono due giovani steward: Marco Criniti, 39 anni di Cavernago, e Orazio Monteleone, 29 anni residente a Bergamo. Secondo gli inquirenti, nei mesi scorsi entrambi avrebbero approfittato del proprio ruolo per appropriarsi di sigarette custodite a bordo degli aerei e rivenderle sul mercato nero, accumulando profitti consistenti. Le intercettazioni telefoniche hanno svelato non soltanto i dettagli delle compravendite clandestine, ma anche il tentativo da parte di Criniti di mascherare un improvviso e vistoso benessere economico.
In una conversazione agli atti, lo steward ammette infatti di essersi fatto finanziare due prestiti bancari per 24 e 36 mila euro, subito ripagati grazie all’aiuto dei familiari. L’obiettivo, spiegano gli investigatori, era “deviare le attenzioni” e giustificare con apparente trasparenza le spese sostenute per piscina, pannelli fotovoltaici, pavimenti, giardini e automobili.
Il giudice per le indagini preliminari, Riccardo Moreschi, ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Criniti, disponendo per lui la misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre per Monteleone al momento non è stata emessa analoga decisione. L’accusa più pesante è quella di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, contestata al superamento della soglia dei 15 chili, limite che distingue un illecito amministrativo da un reato vero e proprio.
La Guardia di Finanza ha quantificato in almeno 53 chili le sigarette trafugate da Monteleone, con un profitto illecito di quasi 8 mila euro, e in 58 chili quelle sottratte da Criniti, per oltre 8.800 euro di guadagno. Nelle perquisizioni del 27 maggio, tuttavia, le quantità rinvenute erano inferiori: 20 chili a casa di Criniti e 9,7 a quella di Monteleone.
Gli inquirenti ritengono che la differenza sia dovuta al fatto che gran parte della merce fosse già stata piazzata sul mercato. Le conversazioni intercettate rivelano anche stratagemmi utilizzati dagli steward per incrementare i guadagni illegittimi. Criniti, ad esempio, vantava di aver venduto tutti i Gratta e Vinci a bordo con piccole manipolazioni, come proporre solo pacchetti da 16 tagliandi a 10 euro, sostenendo che non fossero disponibili biglietti singoli.
In altri casi convinceva i passeggeri a effettuare donazioni a organizzazioni benefiche in contanti, sostenendo che il pagamento con carta non fosse possibile. Gli inquirenti ritengono che tali somme non fossero mai riversate alla compagnia aerea, ma intascate dal dipendente. Dal contrabbando di sigarette si passava così a un campionario di sottrazioni varie: profumi di marca, trolley, alcolici.
In un colloquio con un conoscente, Monteleone conferma di essersi procurato un profumo Mont Blanc da 160 euro senza pagarlo. Le modalità, secondo gli investigatori, sarebbero state rese possibili dall’apertura fraudolenta dei box sigillati sugli aerei, agevolata in passato da lucchetti facilmente manomissibili. L’indagine ha preso il via a luglio 2024, quando in un bar di Bergamo vennero sequestrati 30 chili di sigarette di contrabbando e 45 grammi di cocaina. Dal cellulare del titolare del locale gli investigatori risalirono a Monteleone e, da lì, a Criniti, indicato spesso come “boss” dal collega. Criniti, davanti al gip, ha riconosciuto di aver commesso “gravi errori” e si è detto preoccupato per il futuro lavorativo e familiare. L’avvocato difensore ha preferito non rilasciare dichiarazioni, mentre per Monteleone non è stato possibile rintracciare una posizione ufficiale. Resta intanto aperta la questione delle eventuali querele necessarie per perseguire i furti minori, come profumi o denaro sottratti ai passeggeri. Ma il quadro complessivo, sottolinea il gip, appare come “una condotta strutturata in un collaudato sistema criminale”, che ha trasformato il lavoro di bordo in un’occasione di guadagno illecito sistematico.