Lazarat, Albania: il “Villaggio della marijuana”

A Lazarat, la capitale della marijuana albanese, 700 persone che lavorano nelle piantagioni sono finite all’ospedale intossicate da cannabis

Lazarat, Albania: il “Villaggio della marijuana”

Lazarat, paesino 230 chilometri a sud di Tirana, dalla fine del comunismo si è specializzato nella produzione della cannabis ed ogni anno dal paese escono “900 tonnellate di prodotto per un valore di mercato pari a 4,5 miliardi di euro, la metà di quella prodotta in Albania”, ha calcolato la Guardia di finanza italiana.

La zona è stata completamente abbandonata dalla Polizia, a causa del dominio della criminalità e le autorità preferiscono evitare di confrontarsi con la rabbia dei coltivatori locali di marijuana, che accolgono a colpi di kalashnikov i poliziotti che si avvicinano ai campi di marijuana.

Nel “Villaggio della marijuana”, come è stato soprannominata Lazarat dai giornalisti, nove famiglie su dieci campano su questo mercato. Ognuna produce in media una tonnellata all’anno.

Su 320 ettari sono coltivate circa 350mila piante, ma ultimamente circa 700 lavoratori, sui 4mila totali, sono finiti in ospedale per “Intossicazione da cannabis dopo aver lavorato nelle piantagioni”, ha certificato Hysni Lluka, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Gjirokastër.

Ma gli abitanti continuano a svolgere il loro lavoro, anzi, sono sempre di più i lavoratori stagionali che arrivano a Lazarat per lavorare nelle piantagioni a poco più di venti euro al giorno.

Il principale mercato di sbocco della droga è l’Italia, dove arriva a bordo di gommoni o navi, principalmente in Puglia. “Non riusciamo a intervenire in modo efficace a Lazarat”, afferma Artan Didi il capo delle forze dell’ordine. “Quel posto è una macchia per noi, abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri Paesi”.

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