Latina, massacrano un uomo per sfogarsi: 2 giovani arrestati per tentato omicidio

Due giovani di 17 e 20 anni hanno massacrato a schiaffi e pugni un uomo per sfogarsi, lasciandolo tramortito sull'asfalto. Stamattina sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio.

Latina, massacrano un uomo per sfogarsi: 2 giovani arrestati per tentato omicidio

Avevano entrambi provato a trovarsi un alibi per non farsi scoprire ma non gli è andata bene e stamattina, 10 maggio, sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio dalla Polizia di Latina. Si tratta di un minorenne, un 17enne, portato nell’istituto penale minorile e del suo amico, un 20enne, attualmente in carcere.

I due sono responsabili di aver picchiato e quasi ucciso un uomo in strada, a Sezze, in provincia di Latina. L’aggressione risale al 30 marzo ed è avvenuta sotto gli occhi di numerosi testimoni, che non hanno voluto collaborare con gli inquirenti, tanto che ci è voluto più di un mese per risalire ai due giovani, uno di Priverno, l’altro di Sezze.

La ricostruzione dell’accaduto

L’uomo, un cittadino romeno, come rilevato dagli investigatori, sarebbe stato picchiato per “voglia di sfogarsi“, approfittando del fatto che si presentasse poco reattivo e in stato confusionale perchè in evidente stato di ebrezza alcolica. La vittima è stata colpita prima dal minorenne con uno schiaffo e poi dall’amico, un pugile amatoriale, che gli avrebbe sferrato un violento montante al mento

L’uomo è caduto, ha sbattuto la testa ed è svenuto, rimanendo a terra per diverso tempo. Trovato esanime in strada, in via Porta Sant’Andrea, in pieno centro cittadino, il romeno, soccorso dal 118, è stato trasportato e ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Le indagini della Squadra Mobile sono scattate immediatamente dopo aver escluso che le condizioni così gravi del romeno fossero legate ad un malore improvviso. 

L’uomo ha riportato una frattura del cranio, oltre ad un’emorragia cerebrale causata dai colpi e dalla caduta. Sottoposto a numerosi interventi chrirurgici, non è in pericolo di vita. “Un’aggressione per futili motivi”, questo è stato rilevato dalle indagini che hanno smentito l’ipotesi iniziale, quella del malore, evidenziando la scaltrezza degli indagati che si davano da fare per precostituirsi un alibi dopo essersi fatti sorprendere. 

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