Nell’istituto comprensivo “Alfredo Aspri” di Fondi, nel sud della provincia di Latina, si è verificata una situazione controversa che ha portato a un dibattito acceso sulla segregazione scolastica e sull’integrazione. In questa scuola, alcune classi sono composte esclusivamente da alunni di origine indiana e bengalese, altre da albanesi e pakistani, e altre ancora solo da studenti italiani. Questo fenomeno è nato a seguito della decisione di numerosi genitori di richiedere il nulla osta per trasferire i propri figli da classi miste a classi con una prevalenza di alunni italiani o addirittura in altri istituti. Questa scelta ha generato una forte reazione nella comunità locale e ha sollevato preoccupazioni riguardo al futuro dell’integrazione culturale.
La comunità indiana, che a Fondi conta più di 4.000 persone, è una delle più colpite da questa decisione. Gurmukh Singh, leader della comunità indiana nel Lazio, ha espresso forte preoccupazione per la direzione che la situazione sta prendendo: “Si parla tanto di integrazione, ma qui si sta tornando indietro. Non ci fermeremo finché non verranno mischiate le classi“. La divisione tra studenti di diverse nazionalità, secondo Singh, rappresenta un passo indietro rispetto agli sforzi per costruire una società più inclusiva.
A Fondi, infatti, vivono numerose famiglie di origine indiana, pakistana e bengalese, molte delle quali risiedono nel centro storico, dove si trova anche l’istituto Aspri. Il fenomeno di “fuga” degli studenti italiani dalle classi miste ha creato una situazione in cui la separazione tra italiani e stranieri è diventata evidente e problematica.
La preside dell’istituto “Aspri”, Adriana Izzo, ha espresso grande rammarico per la situazione creatasi. In una dichiarazione, ha spiegato che, nel corso dell’anno scolastico, il numero di studenti di origine straniera nella scuola ha superato il 50%. Tuttavia, all’inizio di settembre, si è assistito a un trasferimento massiccio di studenti italiani verso altre scuole o sezioni, alterando il precedente equilibrio nelle classi.
La preside Izzo ha sottolineato l’importanza di riorganizzare i gruppi classe per superare questa criticità. Ha inoltre promesso di attuare modelli didattici più inclusivi, volti a favorire la collaborazione tra studenti di diversa provenienza. Anche l’Ufficio scolastico regionale è intervenuto, inviando una nota ufficiale in cui si chiede di ristabilire un equilibrio tra studenti italiani e stranieri, al fine di garantire un’educazione più bilanciata e inclusiva per tutti.
La preside Annarita Del Sole, dirigente di un’altra scuola che condivide l’edificio con l’istituto Aspri, ha offerto una possibile spiegazione per l’accaduto: “Molti genitori italiani temono che la presenza di un alto numero di studenti stranieri rallenti il percorso educativo, a causa della non piena comprensione della lingua italiana da parte di alcuni alunni. Questo li spinge a trasferire i propri figli in classi con meno studenti stranieri, creando divisioni“.