A L’Aquila, un giovane ha preso una decisione sorprendente: ha scelto di essere incarcerato anziché essere affidato ai servizi sociali come previsto. Questa scelta è stata presa dopo che il 30enne è stato condannato definitivamente e gli è stata notificata un’ordinanza di sospensione della pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione per due distinte condanne. Attualmente si trova nella casa circondariale di Chieti.
La prima condanna riguarda un brutto pestaggio avvenuto alla fine della processione del Venerdì Santo del 2017, nei pressi di Sulmona. Il giovane aveva aggredito un altro individuo, e successivamente ha accettato di patteggiare una condanna di due anni. La seconda condanna invece, riguarda un furto commesso a Pescara, per il quale è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione.
Il giudice aveva offerto al 30enne la possibilità di scegliere tra diverse forme di espiazione alternativa della pena, come l’affidamento a servizi specifici o altri percorsi. Tuttavia, il giovane ha deciso di optare per la detenzione nella casa circondariale dichiarando: “Preferisco andare dentro ed espiare la pena”. Di conseguenza, è stato trasferito nella casa circondariale di Chieti. L’affidamento in prova ai servizi sociali rappresenta una delle misure alternative alla detenzione, che mira a favorire il reinserimento sociale del condannato con una minore limitazione della libertà personale.
Questa possibilità è prevista dalla legge ed è sancita anche dalla Cassazione. L’affidamento in prova offre la possibilità di espiazione della pena al di fuori della casa circondariale a condizione che vengano rispettate determinate condizioni. Si tratta di una soluzione alternativa al regime di detenzione carceraria o domiciliare. Inoltre, non sono presenti limiti di pena per i soggetti affetti da Aids o da gravi deficienze immunitarie.
In conclusione, la scelta del giovane di L’Aquila di preferire la detenzione nella casa circondariale all’affidamento ai servizi sociali rappresenta una decisione insolita. Tuttavia, questa decisione dimostra la sua volontà di espiare la pena scelta, pur se in un ambiente più limitativo come la casa circondariale.