L’Aquila, 19 giorni dall’attacco hacker alla Asl: dati trafugati, aumentano le denunce dei pazienti

Le conseguenze di un attacco informatico di questa portata possono essere pesanti ed avere effetti significativi sulla sicurezza dei dati e sulla fiducia dei pazienti nella struttura sanitaria.

L’Aquila, 19 giorni dall’attacco hacker alla Asl: dati trafugati, aumentano le denunce dei pazienti

L’emergenza informatica che ha colpito l’Asl a L’Aquila sembra non aver ancora trovato una soluzione definitiva. Sono già quasi tre settimane che i pirati informatici hanno violato i server e rubato oltre 500 gigabyte di dati sensibili, pubblicati poi sul darkweb con l’intento di indurre al pagamento di un riscatto. La pubblicazione di referti medici e altri dati sensibili costituisce una grave violazione della privacy dei pazienti e del personale medico, che sono diventati bersagli di eventuali ricattatori e truffatori.

Questa situazione ha scatenato il capitolo delle richieste danni, cui si sono unite diverse migliaia di persone, tra pazienti e personale medico. Un gruppo di cittadini ha addirittura deciso di presentare querele/denunce contro ignoti alle autorità giudiziarie per verificare se le istituzioni pubbliche hanno la prova del fatto che i loro dati clinici siano stati violati.

In tal senso, si chiede di fare emergere le eventuali responsabilità dell’Azienda sanitaria, guidata dal dg, Ferdinando Romano. La questione, che si preannuncia come un maxi contenzioso, sta venendo gestita dagli avvocati Marco Colantoni del Foro di L’Aquila e Pier Luigi D’Amore, del Foro di Avezzano (L’Aquila). Questi legali hanno già gestito le prime istanze alla Asl e adesso stanno coordinando l’azione legale di quanti si sono visti compromessi dalla pubblicazione dei loro dati sensibili.

Nel frattempo una task force della Asl, in collaborazione con gli esperti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e della polizia postale, sta lavorando per riattivare i sistemi informatici, ancora in parte bloccati, e cercare di risalire ai responsabili. L’opposizione in Regione ha presentato un’interpellanza per chiedere spiegazioni riguardo al caso e per verificare le eventuali carenze dei sistemi informatici delle altre Aziende sanitarie abruzzesi. La vicenda si sta rivelando molto complessa e le conseguenze sono gravi per la gestione dei servizi sanitari che, malgrado gli sforzi del personale medico, sta subendo rallentamenti soprattutto per le prenotazioni delle visite.

Ciononostante, i vertici della Asl stanno cercando di garantire meglio possibile le prestazioni sanitarie, assicurando che non ci sono state criticità dall’inizio dell’emergenza. Anche se i laboratori analisi stanno lavorando a ritmo ridotto, a causa della gestione cartacea, il personale medico sta lavorando senza ripercussioni sui pazienti. Sarà comunque necessario un certo periodo di tempo per tornare alla normalità e dare ai cittadini l’assistenza di cui hanno bisogno.

Continua a leggere su Fidelity News