L’annuncio di Stefano Puzzer in diretta tv gela gli italiani

Stefano Puzzer, intervenuto a Non è l'Arena su La7, minaccia , insieme ai suoi colleghi , di bloccare la sua attività se il governo non farà dietrofront sull’obbligatorietà del certificato verde sul posto di lavoro.

L’annuncio di Stefano Puzzer in diretta tv gela gli italiani

C’è un volto nuovo che da qualche giorno imperversa in tv nei principali programmi d’informazione e attualità. Si tratta di Stefano Puzzer, l’uomo a guida della protesta dei portuali di Trieste contro il Green Pass, che in una manciata di settimane è diventato una celebrità televisiva ma soprattutto un simbolo della galassia no vax/no green pass e, al tempo stesso, un bersaglio di rabbia, critiche e anche insulti per tutti coloro che appoggiano la linea governativa.

In collegamento con Massimo Giletti a Non è l’Arena su La7, ha dichiarato: “Noi lottiamo per tutti i lavoratori italiani, a cui con il pretesto del Green Pass si sta dando l’ultimo calcio nel cu**“.

Le parole di Stefano Puzzer 

Stefano Puzzer, portavoce del Clpt, il Comitato dei lavoratori del porto di Trieste, a capo della protesta No-Green pass, minaccia , insieme ai suoi colleghi , di bloccare la sua attività se il governo non farà dietrofront sull’obbligatorietà del certificato sul posto di lavoro, dichiarando: “Dico solo che manca un giorno e forse qualcuno del governo capirà e farà marcia indietro perché bisogna rendersi conto che ci sono delle categorie di lavoratori che sono davvero in difficoltà”. 

L’intenzione è quella di bloccare il porto fino a quando l’esecutivo, guidato da Mario Draghi, non rivedrà le misure sul pass. Il gruista Puzzer, 45 anni e vaccinato, ha lanciato una vera e propria sfida, parlando davanti al più importante snodo marittimo della nazione. Insieme a lui ci sono oltre 900 portuali triestini, assecondati anche da buona parte dei settemila lavoratori che dipendono dal porto e dai 15mila No vax che qualche giorno fa hanno manifestato in città.

Un altro tipo di avvertimento poi è arrivato dal manovratore Giuliano Coslovich, che a Repubblica ha detto: “Stop ai regali di Natale e addio ripresa. Con la paralisi italiana di porti e trasporti prima delle feste di fine anno, Europa e Asia finalmente chiederanno a Roma cosa sta combinando” Il malcontento tra i lavoratori di questo settore è altissimo. 

Abbiamo lavorato sempre, per sostenere la salute collettiva non ci siamo imboscati in casa e nello smart-working”, si è lamentato Lorenzo Jenko, 47 anni, addetto alla vigilanza. Intanto cresce la preoccupazione per l’eventuale stop. “Se da domani il blocco No pass sarà a oltranza non ho scelta: mi dimetto“, ha confessato il presidente del porto triestino Zeno D’Agostino.

 

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