La virologa Ilaria Capua: "Se le varianti iniziano a circolare il numero di ricoveri e morti potrebbe raddoppiare"

La virologa Ilaria Capua, ospite della trasmissione DiMartedì, esprime il suo punto di vista sulla pericolosità delle varianti del virus, paragonandole a dei motorini truccati.

La virologa Ilaria Capua: "Se le varianti iniziano a circolare il numero di ricoveri e morti potrebbe raddoppiare"

La virologa Ilaria Capua, numero uno del dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, intervistata da Giovanni Floris, ospite della trasmissione DiMartedì, è stata chiarissima.Ha affermato che sono emerse varianti e che dobbiamo puntare sulle vaccinazioni, in quanto, se non si riesce a ridurre i casi, non riusciremo a svuotare gli ospedali e l’economia non potrà ripartire.

Come ormai è tradizione da un anno con l’inizio della pandemia, mostra un grafico inquietante sugli “effetti del vaccino sulla popolazione”. In altre parole, nei Paesi in cui la campagna vaccinale prosegue velocemente, sparisce letteralmente il segmento di malati critici ricoverati nelle strutture ospedaliere. Si riducono sensibilmente anche i casi di malati moderati e malati lievi e aumenta il blocco degli “asintomatici”.

La forte affermazione della Capua

Ma l’affermazione più forte della virologa, quella che suscita maggiori preoccupazioni, è che se le varianti iniziano a circolare, il numero di ricoveri e morti potrebbe raddoppiare, come succede già in altre parti del mondo, aggiungendo: “Il virus fa il suo mestiere, infetta più persone possibili! Non avendo abbastanza vaccino al momento come Israele e Usa però dobbiamo continuare a proteggerci”.

Per descrivere meglio l’attuale stato della pandemia, la Capua paragona le varianti del virus a dei motorini truccati che, invece di andare a 40 all’ora, vanno anche a 60/70 all’ora, quindi corrono di più e, a parità di misure di contenimento, riescono a contagiare un numero maggiore di persone. 

La vaccinazione, afferma, è lo strunento che ci accompagna fuori da questa situazione, pur costringendoci ad una vita che non ci piace dal punto di vista sociale. Ma per ora, aggiunge la virologa, l’importante è togliere le persone dagli ospedali e per far questo servono misure di contenimento. La virologa ritiene, come suggerito da molti scienziati ed esperti, che occcorra tornare a pensare seriamente a lockdown totali, sia pure più limitati nel tempo rispetto a quelli del marzo 2020.

Continua a leggere su Fidelity News