La vicenda della Terra dei Fuochi a fine 2013

A fine 2013 si tirano le somme sulla vicenda della Terra dei Fuochi, con un -40% dei roghi nel territorio della provincia di Napoli

La vicenda della Terra dei Fuochi a fine 2013

La vicenda – La Terra dei Fuochi è il lembo di territorio campano compreso tra i comuni di Qualiano, Giugliano in Campania, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli.

La vicenda nasce dalle attivitĂ  illegali di smaltimento dei rifiuti tossici, con interessi specifici della Camorra, in particolare del clan dei Casalesi.

I rifiuti nel corso degli anni sono stati riversati nelle campagne dove vengono spesso incendiati liberando nell’aria sostanze tossiche, tra le quali, la principale, è la diossina. L’inquinamento delle zone interessate ha fatto registrare un aumento del tasso di incidenza dei tumori al seno e tiroide. Molto colpite, infatti, sono le donne, ma preoccupanti sono anche i dati di incidenza sui bambini.

Questi rifiuti tossici arrivano nella maggior parte dei casi dal nord del paese e dell’Europa, compromettendo un’area di 3.000.000 di metri quadrati (rapporto ARPA Campania, 2011).

Il caso fu portato alla ribalta nel 2008 quando furono rilevate presenze di diossina nei prodotti del territorio, soprattutto nel latte di bufala e quindi nella mozzarella di bufala campana. Alcuni paesi stopparono l’importazione del prodotto italiano DOP e il consumo calò drasticamente anche in Italia.

Con la crisi dei rifiuti in Campania, tra il 2007 e il 2008, numerosi roghi furono appiccati nelle campagne del casertano per un totale di 30 tonnellate di rifiuti e un guadagno di piĂą di 110.000 euro.

La vicenda fu denunciata dal pentito di mafia Carmine Schiavone nel 1995 e nel 2013, secondo il quale la regione era destinata ad essere una enorme discarica per scorie tossiche (piombo, rifiuti nucleari, acidi).

Nel 2013 – L’anno trascorso registra una diminuzione del 40% degli incendi di rifiuti nella provincia di Napoli. Si è passati da 2.430 a 1489 interventi dei Vigili del Fuoco, avvenuti soprattutto nel periodo estivo.

Sono stati censiti dalle amministrazioni comunali del territorio colpito, oltre 300 aree di abbandono, alcune delle quali già risolte o in corso di smaltimento. Sono state recuperate quasi 35 tonnellate di pneumatici nella provincia di Napoli alla quali vanno aggiunte 8.400 tonnellate di copertoni rimosse dall’area di Scisciano.

A gennaio 2014 verranno assegnati i fondi (5 miliardi stanziati dalla Commissione speciale nominata dalla Regione) ai progetti di smaltimento e telesorveglianza scelti tra i 59 candidati dai comuni interessati.

 

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