Salire a bordo di un aereo ed utilizzarlo come mezzo per scoprire il mondo e viaggiare in poche ore è diventata ormai un’abitudine. Sono numerosi i ragazzi italiani che decidono di lavorare o studiare all’estero. Una di queste è Elena che il 23 settembre ha prenotato un volo con Ryanair per raggiungere Londra. Il volo è partito da Ancona, ma alla ragazza è stato impedito di imbarcare un oggetto per lei di fondamentale importanza: la sedia a rotelle.
Il calvario è iniziato durante la fase di check-in, quando sono state avanzate delle lamentele relativamente alle batterie della carrozzina. Secondo le norme stabilite dalla compagnia aerea non erano a norma in quanto composte da acido. La ragazza, che non era al suo primo volo, ha, invece, ribadito che le sue batterie erano in gel e quindi conformi all’imbarco.
La decisione definitiva è stata presa dal caposcalo in seguito al no definitivo arrivato da Dublino. Elena ha quindi raggiunto il Westminster College di Londra senza la sua carrozzina e appena giunta a destinazione ha deciso di avviare delle indagini per accettarsi che le sue batterie fossero in gel.
Una volta avuta la conferma, ha scritto un lungo post su Facebook per denunciare l’accaduto con una frase in cui racchiude tutto: “Sorpresa! Viaggiamo anche noi!“. All’interno del post pubblicato sul social network ha evidenziato di come il personale addetto al controllo a terra dovrebbe essere istruito in modo corretto e avere le giuste competenze. Durante la fase di accompagnamento prevista dalla compagnia aerea non è stata accolta in maniera corretta e ha definito l’assistenza speciale arrogante, maleducata e poco professionale.
Alle sue accuse ha risposto l’amministratore unico di Aerdorica il quale ha ribadito di come le accuse non abbiano fondamento in quanto ogni compagnia aerea ha le proprie regole e, nel momento in cui non vengono rispettate, il personale ha il compito di riferire e la decisione finale spetta alla compagnia stessa e non all’aereoporto in questione.