La senatrice Liliana Segre: "Vaccinate i detenuti. So cosa significa stare in un carcere"

La senatrice Liliana Segre lancia un forte appello: quello di vaccinare prioritariamente i detenuti delle carceri poiché il carcere è uno dei luoghi con maggiore possibilità di contagio e diffusione anche all'esterno del virus.

La senatrice Liliana Segre: "Vaccinate i detenuti. So cosa significa stare in un carcere"

La senatrice a vita Liliana Segre, durante l’evento per la Giornata della Memoria organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, in stazione Centrale, a Milano, ha lanciato un forte appello: quello di vaccinare subito i detenuti. La Segre, che è stata per 40 giorni nelle carceri di San Vittore, ha detto che quei detenuti furono gli unici a farli sentire persone ed è per questo che oggi si sente obbligata a battersi per coloro che vivono in carcere.

La Segre, più volte, ha sottolineato come il carcere, nonostante le misure predisposte per il contenimento, è uno dei luoghi con maggiore possibilità di contagio e diffusione anche all’esterno del virus , richiedendo l’inserimento dei detenuti tra i soggetti da vaccinare oltre al personale di polizia penitenziaria, in quanto personale delle forze dell’ordine. 

L’interrogazione parlamentare

La Segre aveva già proposto un piano vaccinale che considerasse il contagio tra i detenuti un’emergenza tra le prioritarie, per questo aveva firmato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia per chiedere che i carcerati rientrassero tra le categorie prioritarie da vaccinare contro il Covid.

Nell’interrogazione, Segre, assieme ai senatori Loredana De Petris e a Gianni Marilotti, sottolineava che nel mese di dicembre 2020 risultavano 1023 persone contagiate nelle carceri, per lo più asintomatiche e 31 ospedalizzate. Colpiti dal Covid 810 agenti di polizia penitenziaria e 72 membri del personale amministrativo.

L’importanza del vaccino anti-Covid nelle carceri

La senatrice a vita Liliana Segre e il garante nazionale dei diritti dei detenuti, Mauro Palma, sostengono che esista un criterio ineludibile : la protezione deve essere più rapida laddove la vulnerabilità è maggiore, sia per fragilità soggettiva , sia per il contesto a cui una persona è esposta.

Il carcere è un luogo strutturalmente chiuso, in cui la misura preventiva del distanziamento è impossibile e dove il tempo trascorso in un ambiente stretto e condiviso, come la camera di pernottamento, ricopre gran parte dela giornata, se non quasi tutta. Quindi il carcere dovrebbe essere tra i primi destinatari del vaccino, perchè alla privazione della libertà dei custoditi fa riscontro la responsabilità per il loro benessere di chi assicura il diriitto-dovere di custodia, cioè lo Stato.

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