La scuola materna degli orrori. Maestra picchia e insulta gli alunni

Ennesimo caso di violenza da parte di chi dovrebbe insegnare ai propri alunni le regole di convivenza e civiltà. Bambini di una scuola materna insultati, strattonati e picchiati da una maestra di 50 anni.

La scuola materna degli orrori. Maestra picchia e insulta gli alunni

E’ accaduto a Fabriano, comune con poco più di 31 mila abitanti situato in provincia di Ancona. Una maestra di circa 50 anni, che presta servizio presso la scuola materna “Anna Malfaiera”, continuava a maltrattare i propri alunni, di età compresa tra i tre ed i cinque anni, con strattonamenti, schiaffi e rimproveri e, nello stesso momento, li insultava con frasi che non si addicono ad una professionista seria.

”Stronzo, disgraziato, topolino che fa la cacca”; questi sono solo alcuni aggettivi che la stessa utilizzava per “educare” i propri alunni. Dopo la segnalazione da parte di una mamma, la procura della Repubblica di Ancona ha provveduto ad avviare le indagini. Il gip  di Ancona, la dottoressa Antonella Marrone, ha disposto a carico dell’insegnante, in via cautelare, la sospensione dall’esercizio della professione.

La mamma della bambina notava comportamenti strani da parte della figlia, infatti la piccola si svegliava nella notte ed iniziava a rimproverare il proprio peluche: “Non lo fare più, hai capito?”, “Non te lo dico più! In castigo subito!”. Ma la cosa che ha fatto traboccare il vaso è che la bimba non voleva andare più a scuola…. aveva paura.

Dopo che la donna si è rivolta al commissariato per “chiedere aiuto”, il pm Ruggiero Dicuonzo ha  convocato gli altri genitori degli alunni appartenenti alla stessa classe della bambina, constatando che alcuni bambini avevano “gli stessi sintomi”: si svegliavano di notte ed urlavano.

A questo punto, Michele Morra, il direttore del commissariato di Polizia, ha ritenuto opportuno installare alcune telecamere nascoste all’interno dell’aula che hanno documentato quanto di orribile accadeva. Il Sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, fa sapere che l’amministrazione comunale era all’oscuro dell’indagine.

La maestra è difesa dall’avvocato Stefano Mengucci, il quale annuncia che è intenzione della sua assistita fare ricorso presso il tribunale del riesame di Ancona e cercare di far annullare la restrizione alla quale è stata sottoposta, anche perchè la stessa maestra è madre di tre figli e lo stop che le è stato imposto la renderebbe di fatto disoccupata.

L’avvocato, pur riconoscendo che si tratta di una situazione “delicata” afferma che: “questa vicenda è stata fatta diventare più grande di quello che è. Nei filmati girati dalle telecamere nascoste della Polizia schiaffi non ne ho visti, solo qualche spintone; i rimproveri di un’insegnante forse troppo autoritaria, cose che in passato sarebbero state accettate ma oggi, giustamente, non vengono più tollerate”.

Per il momento Ugo Filisetti, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma ha provveduto ad eseguire quanto disposto dal Gip avviando un’azione disciplinare nei confronti della maestra.

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