La mamma di Azzurra, deceduta nella casa circondariale: "Non bisognava lasciarla sola"

Nella casa circondariale di Torino due giovani detenute si sono suicidate e la loro scomparsa lascia molti dubbi e domande

La mamma di Azzurra, deceduta nella casa circondariale: "Non bisognava lasciarla sola"

Susan John e Azzurra Campari sono due giovani donne che sono decedute nella casa circondariale di Torino dove erano rinchiuse e stavano scontando la loro pena. Due donne che non avrebbero dovuto stare da sole al punto che la Procura, in seguito a quanto è successo, ha deciso di aprire una inchiesta per istigazione, considerando che le due hanno deciso di porre fine alla propria vita nella casa circondariale, a distanza, tra l’altro, di poche ore.

Chiara Canepa e Delia Boschetto sono i due pubblici ministeri che hanno già preso atto della documentazione medica delle due donne verso le quali, nei giorni a seguire, sarà disposta l’autopsia in modo da accertare l’esatta causa della loro scomparsa.. Carlo Nordio, il Ministro della Giustizia, giunto in visita ieri alla casa circondariale, avrebbe anche chiesto un colloquio con psichiatri della casa circondariale in modo da capire meglio quanto successo. 

Azzurra aveva 28 anni e gli stessi familiari non riescono ad accettare il fatto che abbia potuto andarsene in questo modo. La stessa mamma della giovane, intervenuta e intercettata da La Stampa, credeva che la stessa figlia fosse al sicuro nella casa circondariale. L’avvocatessa della famiglia, Marzia Ballestra, ribadisce quanto già espresso dalla madre.

Infatti, afferma: “Se è mancata l’attenzione e la vigilanza, si tratta di un fatto gravissimo”. Tutti quanti, come racconta la madre Monica, la ricordano come una ragazza dal cuore grande che si affezionava facilmente alle persone al punto che tutti le volevano bene. A seguito dei problemi della famiglia, intorno ai 10 anni trascorre un periodo in comunità, ma la madre non l’abbandona mai, è sempre al suo fianco. 

Pian piano, cominciano i vari problemi, tra cui dipendenza da sostanze stupefacenti, furti e anche qualche reato a Cuneo che le apriranno le porte della priogione. Una serie di reati che avrebbe dovuto scontare entro il 3 marzo 2025. La stessa madre, sapendo delle difficoltà della figlia, ha provato più volte a chiedere un incontro, ma non ha mai ottenuto risposto. La stessa avvocatessa ribadisce che non bisognava lasciarla da sola, ma starle vicino. 

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