La Lombardia lancia la banca del plasma iperimmune

La regione Lombardia ha annunciato la creazione di una banca del plasma iperimmune ricavato dal sangue delle persone guarite dal Covid-19 il cui utilizzo ha ridotto la mortalità dal 15 al 6 per cento.

La Lombardia lancia la banca del plasma iperimmune

La regione Lombardia, la più colpita dal nuovo coronavirus, ha annunciato la creazione di una banca del plasma iperimmune, dopo che una terapia sperimentale col sangue di 46 ex pazienti Covid-19 ha ridotto la mortalità delle persone infette dal 15 al 6 percento. La sperimentazione è stata condotta dal Policlinico San Mateo di Pavia e dall’ospedale di Mantova tra il 17 marzo e l’8 maggio.

L’obiettivo era valutare la riduzione della mortalità a breve termine in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri relativi all’infiammazione. Il trattamento consiste in una trasfusione col plasma sanguigno delle persone guarite, per eliminare il virus più rapidamente e ridurne i danni.

Ogni paziente guarito può aiutare due persone infette che necessitano di 300 ml di sangue ciascuna“, ha spiegato Cesare Perotti, direttore del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale presso l’ospedale San Matteo di Pavia. Ciascuno dei 46 ex pazienti con coronavirus ha donato 600 ml di sangue. Secondo Fausto Baldanti, direttore dell’unità di Virologia dello stesso ospedale, la mortalità dei pazienti è scesa dal 15 al 6 percento. La sperimentazione di Mantova e Pavia giovedì sarà soggetta al controllo da parte delle organizzazioni scientifiche internazionali per la pubblicazione.

L’idea è creare una banca del plasma iperimmune con il sangue di tutte le persone guarite dal coronavirus residenti in Lombardia, che saranno chiamate dall’unità sanitaria locale di appartenenza per invitarle a donare sangue e plasma.

Le autorità della regione prevedono di valutare 500.000 potenziali donatori, verificandone il livello di immunità e la forza degli anticorpi nel plasma. In un momento successivo si chiederà la collaborazione dell’AVIS, Associazione italiana dei donatori di sangue volontari. Il progetto partirà dalle zone più colpite della regione, come Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona e, una parte del sangue donato verrà utilizzato per il plasma iperimmune, ha affermato Gallera.  

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