La lettera dell’Inps al pensionato morto: “Non ha diritto al trattamento perché deceduto, ma può chiedere chiarimenti”

Potrà sembrare uno scherzo, invece l’Inps ha inviato per davvero una lettera al signor Franco, ricordandogli che, essendo deceduto, avrebbe smesso di percepire la pensione di cittadinanza; presentandosi in ufficio avrebbe ottenuto anche i dovuti chiarimenti.

La lettera dell’Inps al pensionato morto: “Non ha diritto al trattamento perché deceduto, ma può chiedere chiarimenti”

Potrà sembrare una burla, invece la storia descritta sulle colonne de Il Tempo è di quelle che lascerà chiunque di stucco. Tutto ha inizio nel momento in cui appresa la notizia della morte del signor Franco – un ingegnere che aveva chiesto e ottenuto la pensione di cittadinanza – L’INPS ha spedito una lettera facendogli presente che aveva perso il diritto a percepire la prestazione in quanto deceduto

Pur essendo venuto a mancare a Roma lo scorso 17 marzo, l’ente previdenziale ha altresì precisato che “lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame”. Come se non bastasse, la missiva si è conclusa con un tanto fuori luogo quanto beffardo “distinti saluti”. 

Il prologo di questa storia che ha veramente dell’assurdo, è da far risalire al 2019, quando l’ingegnere rientrato dalla Germania senza aver accumulato molti contributi, aveva chiesto aiuto all’INPS. Dopo essersi visto accogliere la domanda, ogni anno avrebbe dovuto presentare la relativa documentazione per continuare a beneficiare del trattamento, ma pur avendo appreso della sua morte, l’ente ha deciso comunque di inviargli la lettera. 

Nella comunicazione firmata dal direttore Angelo Franchitti, viene poi fatto presente che “contro il presente provvedimento, lei può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei previsti termini di legge, dandone notifica a questa Sede”. Inoltre, ricordandogli che in qualsiasi momento sarebbe stata sua facoltà richiedere delucidazioni, gli è stato consigliato di andare sul sito per trovare la sede di competenza. In alternativa, la comunicazione suggeriva di rivolgersi al Contact center, dove un operatore avrebbe fornito informazioni e notizie sulla sua posizione.

Come se non bastasse, la ciliegina sulla torta di questa triste storia è che l’uomo deceduto poco più di due mesi fa, tuttora è in attesa di una sepoltura. La cremazione è infatti avvenuta due mesi dopo il decesso e i congiunti attendono speranzosi la consegna delle ceneri.

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