La lettera del piccolo Samuel a Babbo Natale: "Fammi avere la protesi"

Quest’anno non ci sarà il regalo tanto atteso sotto l’Albero per un bambino veneto di appena sei anni, che aspettava con ansia il suo nuovo arto artificiale

La lettera del piccolo Samuel a Babbo Natale: "Fammi avere la protesi"

Samuel, un bimbo veneto di sei anni, ha scritto una lettera speciale a Babbo Natale. Non ha chiesto giocattoli o dolci, ma qualcosa di molto più importante per la sua vita quotidiana: una nuova protesi per la sua gamba. Tuttavia, quest’anno il regalo non arriverà in tempo per Natale. Ad aspettarlo sotto l’Albero ci saranno solo pazienza e una promessa: “Ti chiameremo subito”, garantiscono dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, nel Bolognese. Il centro, punto di riferimento internazionale per la realizzazione di arti artificiali, è stato colpito dall’ennesima alluvione. Per la terza volta in soli due anni, il fiume Idice ha invaso la struttura, compromettendo macchinari, materiali e persino alcune protesi già pronte, tra cui quella destinata al piccolo Samuel.

Una vita di coraggio e resilienza

La storia di Samuel, raccontata da Il Resto del Carlino, è un esempio di coraggio e resilienza. Nato con una grave patologia che ha compromesso lo sviluppo di uno dei femori, il bambino ha affrontato un percorso di cure complesso e faticoso fin da quando era ancora nel grembo materno. La sua battaglia è iniziata a Vicenza, proseguita all’Ospedale di Verona e infine al Gaslini di Genova, dove ha trovato speranza grazie alla possibilità di utilizzare protesi avanzate. Nella sua lettera a Babbo Natale, Samuel ha raccontato con dolcezza la sua storia e il suo ottimismo nonostante le difficoltà: “Va beh, sono bellissimo anche se ho la gambetta corta”, scrive con un sorriso tra le righe. Nonostante tutto, il bambino non perde la fiducia.

Le conseguenze dell’alluvione sul sogno di Samuel

Il centro di Budrio, dove Samuel avrebbe dovuto ricevere la sua quinta protesi, è stato devastato dall’acqua e dal fango a fine ottobre. La struttura, fondamentale per tanti pazienti, è stata costretta a interrompere le attività, lasciando in sospeso decine di consegne. La situazione ha aperto anche una riflessione sul futuro del centro, con l’INAIL che sta valutando la possibilità di trasferirlo in una sede più sicura. “La mia protesi non è così semplice da fare – scrive Samuel nella sua lettera – è particolare perché non ho un’amputazione, ma una malformazione”. La complessità del suo caso richiede una cura e una personalizzazione che solo il centro bolognese può garantire. Un Natale speciale, anche se posticipato La lettera di Samuel non ha lasciato indifferenti. I suoi genitori, che hanno concluso la missiva con una domanda toccante – “Cosa possiamo rispondergli?” – hanno ricevuto rassicurazioni dai responsabili del centro: Samuel è nella lista delle priorità e verrà chiamato non appena la struttura riaprirà, presumibilmente a fine gennaio. Il suo desiderio sarà esaudito, anche se con un po’ di ritardo. La protesi arriverà e con essa la possibilità di continuare a vivere la sua infanzia con maggiore autonomia. Nel frattempo, il piccolo Samuel continua a dimostrare una forza straordinaria, diventando un simbolo di speranza per tutti coloro che si trovano ad affrontare sfide simili.

Il futuro di Samuel e del centro di Budrio

L’alluvione di ottobre non ha solo rallentato il percorso di Samuel, ma ha sollevato un problema più ampio: la vulnerabilità di un centro così importante per tante vite. Il caso del bambino ha acceso i riflettori sulla necessità di investire in strutture più resilienti e capaci di affrontare eventi climatici estremi. Per ora, Samuel e la sua famiglia possono solo aspettare, ma lo fanno con la certezza che, a breve, il sogno del bambino si avvererà. E quel giorno, quando indosserà la sua nuova protesi, sarà davvero come ricevere un regalo di Natale, anche se un po’ posticipato.

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