Ormai da quando il Covid ha fatto irruzione prepotentemente nelle nostre vite,seminando morti ovunque e uno stravolgimento totale della nostra quotidianità, non facciamo altro che chiederci quando potremmo finamente mettere la parola fine su questa pandemia.
“Quando finirà la pandemia?“. Come riportato su Fanpage.it, è possibile rispondere a questa domanda avvalendosi di modelli matematici, come quelli elaborati da Fabrizio Nicastro,fisico e ricercatore dell’Inaf Osservatorio Astronomico di Roma, che, dedicandosi a grafici e curve negli ultimi mesi, ha formulato tre differenti scenari ipotizzando diversi tassi di vaccinazione per i prossimi mesi. Nonostante un inevitabile margine di incertezza, i modelli parlano chiaro: se andiamo avanti con l’attuale tasso di vaccinazioni, prima dell’estate prossima potremmo essere fuori dalla pandemia.
I tre scenari ipotizzati da Fabrizio Nicastro
Il primo scenario ipotizzato prevede che le vaccinazioni proseguano con il tasso attuale e che i suscettibili (somma tra non vaccinati, guariti senza più anticorpi e vaccinati senza dose booster dopo i sei mesi) si attestino tra i 6 e i 7 milioni di persone. Questo scenario, che dovrebbe essere il più probabile, prevede il raggiungimento del picco dei decessi intorno al 1 gennaio 2022 a quota inferiore ai 200 decessi quotidiani, ben al di sotto dei quasi 1000 raggiunti nelle precedenti ondate. Nelle settimane successive a Capodanno i decessi inizieranno a scendere, fino ad azzerarsi tra maggio e giugno 2022. Potrebbe essere la fine della pandemia.
Il secondo scenario ipotizzato prevede la vaccinazione di tutti i no vax. Forse questo scenario è il meno probabile, ma che ci da l’idea di quanto presto potrebbe finire questa emergenza se solo ci vaccinassimo tutti. Esso prevede infatti che dal 15 dicembre si comincino a vaccinare con un tasso di 500 mila dosi al giorno tutti coloro che ancora non lo sono, e in aggiunta che venisse somministrata la dose booster a tutti gli altri. In questo caso si verificherebbe lo stesso picco di decessi del primo scenario, con una discesa molto più veloce e fine pandemia già da febbraio 2022.
Il terzo scenario ipotizzato prevede lo stop alle vaccinazioni. Si tratta di una provocazione che nessuno si augura, una specie di “dimostrazione per assurdo” dell’efficacia e dell’importanza dei vaccini. Supponiamo che dal 15 dicembre si interrompa la campagna vaccinale, che cosa accadrebbe?Raggiungeremmo un primo picco dei decessi alla fine dell’inverno superiore alle 200 unità giornaliere, per poi vedere la curva scendere. Il problema però sarebbe il successivo aumento dei suscettibili, a causa della perdita di efficacia dei vaccini in chi si è vaccinato e della diminuzione degli anticorpi nei guariti. L’effetto sarebbe disastroso: nuova ondata di contagi e di morti, che potrebbero raggiungere i livelli della prima e della seconda ondata, avvicinandosi ai 1000 morti giornalieri.
Ovviamente, con l’arrivo della variante Omicron, i modelli andranno adattati alle sue caratteristiche che ancora non conosciamo del tutto. Quel che sappiamo è che è molto più contagiosa della Delta e meno letale (non ci sono ancora conferme in tal senso). Infine, va considerata l’efficacia dei vaccini, certamente più bassa nel caso di due dosi somministrate ma che sembra risalire a un buon livello con la terza. .Intanto le case farmaceutiche stanno correndo per aggiornare i vaccini contro questa nuova variante e annunciano per primavera la loro distribuzione.
Cosa significa la parola “scenario” e le variabili considerate
Gli scenari, realizzati attraverso modelli matematici sofisticati, tengono in considerazione molteplici variabili che cambiano nel tempo, in funzione delle mosse del virus: il primo smorzamento dei contagi nel periodo del primo lockdown dell’inverno-primavera 2020, un secondo breve smorzamento in corrispondenza del lockdown del periodo prenatalizio 2020, una diminuzione del numero di persone contagiabili a partire da 15 giorni dopo l’inizio della campagna vaccinale con l’aggiunta di un tasso giornaliero di perdita di immunità pari allo 0,25% (dovuto alla progressiva perdita di efficacia dei vaccini).
Ed ancora: uno smorzamento stagionale dovuto al modello di pompa-solare elaborato dallo stesso Nicastro e pubblicato a luglio su Scientific Reports, che combina i dati di laboratorio della risposta del Sars-Cov-2 alla luce ultravioletta del Sole con l’irradiazione solare sulla Terra;il raddoppio della contagiosità intrinseca della variante Delta rispetto alla Alfa, aumentata ulteriormente con l’arrivo della Omicron . L’ulteriore fattore variabile che determina i differenti scenari futuri dipende invece da quanto e come vaccineremo nei prossimi mesi.