La famiglia di Denise Pipitone contro la tv russa: "Ci stanno ricattando"

Il suo legale fa sapere che la signora Piera Maggio, la mamma della bambina scomparsa nel nulla 17 anni fa a soli 4 anni, è duramente provata dal ricatto della televisione russa.

La famiglia di Denise Pipitone contro la tv russa: "Ci stanno ricattando"

Da quando la televisione russa ha mandato in onda l’appello di Olesya Rostova, una 21enne russa, per trovare la sua mamma naturale, si è fatta subito strada l’ipotesi che potesse trattarsi della piccola Denise Pipitone, la bambina siciliana fatta scomparire nel 2004 da Maraza del Vallo, in provincia di Trapani, mentre stava giocando in strada vicino casa con altri bambini.

La madre di Denise Pipitone, Piera Maggio, non si è mai data per vinta e negli anni ha continuato a cercare la figlia che all’epoca aveva quattro anni e che ora se è viva (cosa di cui non c’è motivo di dubitare) ne avrebbe ventuno. Proprio come Olesya Rostova, la giovane che è stata prelevata da un campo Rom da piccolina, proprio nel 2004, non Italia ma in Russia.

L’avvocato di Piera Maggio furioso conto la tv russa

La polizia aveva infatti scoperto che la donna che diceva di essere sua madre e che la mandava a chiedere l’elemosina, in realtà lo era. Così Olesya è stata cresciuta dalle suore ma ha sempre voluto conoscere la sua vera mamma. Potrebbe essere davvero Piera Maggio? La somiglianza è notevole, ma solo la prova del DNA potrebbe dare la certezza assoluta. Ed è proprio questo il problema, visto che il DNA della Rostova attualmente è in possesso dell’emittente russa cui lei si è rivolta e che ha lanciato l’appello.

A quanto sostiene l’avvocato Giacomo Frazzitta, fedele legale di Piera Maggio, la televisione dell’Est Europa sta sostanzialmente “ricattando” la famiglia di Denise, portando per le lunghe la comparazione del DNA solo per creare più suspance e rivelare il risultato in diretta, assicurandosi un enorme numero di telespettatori. La TV russa non vorrere comunicare i risultati alla famiglia di Denise prima della diretta in questione.

“Non vogliamo sottoporci a un ricatto mediatico da parte della tv russa”, ha dichiarato l’avvocato Frazzitta in un’ANSA di qualche ora fa. “Se prima della trasmissione non ci faranno avere la documentazione relativa al gruppo sanguigno di Olesya e dell’eventuale test del Dna non parteciperemo ad alcun collegamento televisivo”. E ancora: “Siamo stati trascinati in un circo mediatico. Non ho intenzione di partecipare alla trasmissione russa se prima non ci danno il Dna”. Per finire il legale ha dichiarato che tutti gli atti saranno trasmessi alla Procura di Marsala che avvierà delle indagini.

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