La Corea del Sud lancia l’allarme riguardo al nucleare nordcoreano

La Corea del Sud ha fatto recentemente sapere al mondo che i suoi vicini nordcoreani stanno testando missili a lungo raggio con testate nucleari. I progressi della tecnologia nordcoreana a fini bellicosi sarebbero infatti molto preoccupanti

La Corea del Sud lancia l’allarme riguardo al nucleare nordcoreano

Che la Corea del Nord sia in possesso di armi nucleari non è certo una novità, ma il resoconto recentemente pubblicato dal ministro della difesa sudcoreano si rivela alquanto preoccupante.

Il “Libro bianco sulla Difesa” (così viene chiamato il documento che viene aggiornato biennalmente dal governo sudcoreano) riporta che la Corea del Nord avrebbe raggiunto nell’arco di un paio d’anni un livello significativo per quanto riguarda le tecnologie militari. L’obbiettivo principale di Pyongyang sarebbe l’America in quanto, rivela Seoul, i nordcoreani starebbero lavorando sulla miniaturizzazione dei testate nucleari al fine di adattarle alla gamma dei loro missili, talmente potenti da essere in grado di raggiungere le coste degli Stati Uniti.

Tali vettori sono stati infatti testati a lungo raggio. All’interno del resoconto viene poi precisato che la Corea del Nord potrebbe già contare su 40kg di plutonio ottenuto attraverso il riprocessamento del combustibile nucleare, e ha in progetto di lavorare sull’uranio altamente arricchito.

La Corea del Nord, ricordiamo, conduce test nucleari dal 2006, e l’ultimo è stato effettuato nel 2013. Ma come viene giustificata tale attività dal governo nordcoreano? I portavoce di Pyongyang dichiarano che l’intenzione dei vari esperimenti effettuati nel corso degli anni non è affatto bellicosa; essi sarebbero in realtà finalizzati a mettere in orbita “satelliti di pace”, e il programma nucleare servirebbe per proteggersi dalle ostilità statunitensi. Tra questi due Paesi non è mai corso buon sangue, e gli attriti sono aumentati ulteriormente dopo che negli Stati Uniti è uscito l’ormai famigerato film intitolato “The Interview”, nel quale viene sbeffeggiato il leader nordcoreano Kim Jong Un.

Gli Stati Uniti non sono però l’unico Paese a doversi preoccupare: il rapporto del ministero della difesa sudcoreano ha fatto sapere che oltre 6.000 “guerrieri cibernetici” della Corea del Nord sono impegnati a paralizzare il Sud, psicologicamente e materialmente, avendo condotto attacchi informatici per interrompere operazioni militari e alcuni sistemi governativi sudcoreani.

Questa penisola asiatica, ricordiamo, è ancora tecnicamente in stato di guerra, in quanto la Guerra di Corea, durata dal 1950 al 1953, si è conclusa con un armistizio, e non con un trattato di pace. Tuttora sono infatti stanziati nella Corea del Sud ben 28.500 soldati americani, pronti a reagire ad un eventuale attacco da parte del Nord.

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