La commovente storia del ragazzo albanese che dona il suo monopattino ad Alessandro

Alessandro, un uomo italiano, è stato vittima del furto del suo monopattino con il quale andava a lavoro. "Le Iene" hanno raccontato la sua storia, il monopattino si trovava in Albania e la trasmissione Mediaset si è recata a Tirana per cercarlo. Quello che è successo è straordinario.

La commovente storia del ragazzo albanese che dona il suo monopattino ad Alessandro

Quella che vi stiamo per raccontare è una storia commovente, come poche forse ve ne sono al mondo. Una storia che unisce due Paesi, Italia e Albania, due nazioni tra le quali c’è un profondo legame di amicizia. Ad Alessandro, un uomo che vive in Italia, hanno infatti rubato il suo monopattino: con questo mezzo l’uomo riusciva a recarsi a lavoro, aveva anche la macchina, ma non voleva togliere quest’ultima alla madre, che ne aveva forse più bisogno. 

A questo punto Alessandro ha deciso di raccontare la sua storia alla trasmissione “Le Iene”. Agli inviati Alessandro Di Sarno e Giovanni Fortunato, Alessandro ha raccontato la sua storia, informando la troupe televisiva che all’interno del monopattino egli aveva installato un GPS, che teneva appunto traccia di dove si trovasse il monopattino in tempo reale. E il monopattino di Alessandro si trovava a Tirana, in Albania. Agli inviati l’uomo ha spiegato che il monopattino era partito da Rimini per poi giungere presso il porto di Brindisi, e da qui raggiungere Tirana il giorno seguente. A questo punto la troupe ha deciso di raggiungere l’Albania per cercare il mezzo rubato. 

L’odissea in Albania, poi la sorpresa

Arrivati in Albania, gli inviati de “Le Iene” si sono messi subito sulle tracce del mezzo a due ruote grazie anche alla collaborazione di Alessandro che ha lasciato le credenziali del suo account alla troupe. Tirana è una grande città, ma grazie al segnale GPS proveniente dal monopattino la troupe riesce più o meno ad individuare la zona in cui il mezzo si trova. Arrivano così ad un autolavaggio da dove sentono provenire un “cinguettio” che però non apparteneva ad un segnale GPS bensì ad un uccellino che si trovava in gabbia. La troupe capisce l’errore e si scusa. 

A questo punto sale la tensione con le persone presenti, ma fortunatamente nei paragi c’è una pattuglia della polizia albanese che si ferma per vedere che cosa stia succedendo e per riportare la calma. Sul posto si trova anche per caso una troupe di giornalisti albanesi, che decidono di dare man forte ai colleghi italiani. Tutti si mettono alla ricerca del monopattino, anche la polizia, che d’improvviso ferma un ragazzo. Mentre i cronisti passano al setaccio un palazzo da cui sembra provenire il segnale GPS, un poliziotto gli avvisa che fuori c’è un ragazzo con un monopattino, il quale mezzo ha inviato un segnale simile a quello emanato dal GPS.

Il giovane, un ragazzo di nome Costantin, si mostra abbastanza sconcertato trovandosi circondato da giornalisti e da poliziotti. Il ragazzo indica il negozio dove ha comperato regolarmente il monopattino, si mostra disponibile anche a prendere la fattura che dimostra l’avvenuto acquisto. Ad un certo punto ci si rende conto dell’errore: il segnale individuato dall’applicazione apparteneva al Bluetooth del monopattino, che era clamorosamente della stessa marca di quello di Alessandro. Tutti si scusano con Costantin, ma il giorno dopo la troupe della trasmissione Mediaset riceve una bellissima notizia: Costantin vuole incontrare i giornalisti italiani

La troupe Mediaset si scusa ancora per l’inconveniente, ma il ragazzo sorprende tutti. “Mi dispiace che a fare una cosa del genere sia stato un albanese” – dice il giovane commentando quanto accaduto ad Alessandro. Il ragazzo aveva saputo che Alessandro utilizzava il suo monopattino non per andare in giro ad occhio, ma per lavoro, per questo ha deciso di donare il suo mezzo ad Alessandro. La troupe, incredula, ha abbracciato infine il ragazzo a nome di tutti gli italiani. Anche la giornalista albanese che ha accompagnato la troupe Mediaset è stata molto commossa dal gesto di Costantin, un ragazzo che in Albania lavora come tecnico informatico e che guadagna soltanto 300 euro al mese. Per comperare quel monopattino Constantin ha messo da parte i soldi per ben 5 mesi. Un gesto che Alessandro ha apprezzato, tra la commozione dei famigliari.

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