Il mondo del lavoro in Italia continua a rimanere estremamente precario, con soli pochi settori dove i dipendenti percepiscono stipendi superiori alla media nazionale. La fotografia che emerge dai dati snocciolati dall’Osservatorio sulle Statistiche dell’INPS per l’anno 2024 fotografa una situazione di divario estremo tra alcuni settori e il resto dei lavori dipendenti. Si tratta di una situazione che vede ancora milioni di lavoratori, circa la metà sotto la soglia dei 20.000 euro annui. Solo poche attività raggiungono la quota di oltre 50.000 euro l’anno e tra queste si situa il comparto assicurativo e finanziario.
In questi ultimi settori le statistiche INPS fotografano un redditto attorno alle 56.000 euro annue, ma interi settori rimangono sotto scacco del precariato non consentendo ai dipendenti di vivere una vita soddisfacente. Senza contare che in interi settori regna lo sfruttamento con orari al limite del paradossale e retribuzioni di molto inferiori alla media nazionale. E paradossalmente sono anche questi i settori in cui in questi anni è cresciuta l’occupazione.
Cresce il lavoro precario?
Secondo le statistiche dell’Osservatorio INPS i lavoratori delle attività ristorative e dell’ospitalità come appunto ristoranti, bar e hotel sono fermi a 11.233 annui questo a causa della stagionalità dei lavori, ma anche degli stipendi che in questo settore come specie nella ristorazione continuano ad essere molto bassi. Il dato viene fotografato bene anche dalla dinamica del lavoro, che secondo tali statistiche cresce (ed è un paradosso forse tutto italiano!!) proprio nei settori in cui c’è più sfruttamento e salari bassi.
Alloggio e ristorazione, commercio e costruzioni sono i settori che hanno visto aumentare gli occupati. Per i primi si registrano numeri attorno ai + 100.022 addetti, per commercio un incremento di 66.993 posti di lavoro e un + 38.196 lo fa registrare il settore costruzioni. Si tratta dei settori che hanno appunto retribuzioni inferiori alla media nazionale e si tratta di settori dove il costo del lavoro è estremamente basso, nonchè appunto nella maggior parte dei casi lavori stagionali.
Nel 2024 inoltre un terzo dei lavoratori ha avuto almeno un rapporto di lavoro part-time, e in particolare questo colpisce le donne che sempre più spesso sono le uniche ad occuparsi della casa, della cura dei figli o assistenza ai famigliari. Si allarga quindi ancora il divario di genere tra uomini che in media percepiscono più delle donne. Questo proietta le donne ad avere contratti sempre meno stabili e con paghe molto basse, oltre ad essere una situazione che colpisce in maniera profonda la loro carriera.
Questi dati estremamente importanti riflettono una situazione che per quanto riguarda il lavoro nel nostro Paese continua ad essere estremamente delicata e fragile per la maggior parte dei settori. Indubbiamente occorre un cambio di tendenza. Ricordiamo che stipendi bassi o molto bassi e inferiori alla media si rifettono sulla futura pensioni dei dipendenti.