Kobane: l’Isis combatte contro i guerriglieri curdi

La città di Kobane è stata presa di mira dai miliziani dell'Isis ma i guerriglieri curdi hanno creato un vero e proprio esercito di difesa e chi li comanda è Mayssa Abdo, una donna. Intanto continuano i raid americani su Kobane per bloccare gli jihadisti

Kobane: l’Isis combatte contro i guerriglieri curdi

Gli jihadisti dello Stato islamico hanno ormai da tempo assediato la città siriana di Kobane, situata in una zona cruciale, in quanto si trova proprio a ridosso del confine con la Turchia. Se i miliziani dell’Isis riuscissero a conquistare del tutto questa città, otterrebbero di certo “un buon bottino” data la posizione strategica di Kobane. L’impresa però sta risultando molto più difficile del previsto; i cittadini di questa zona periferica della Siria sono a maggioranza curdi e hanno creato un vero e proprio esercito d’opposizione finalizzato ad impedire l’avanzata degli jihadisti. L’Ondus (Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria) ha riportato infatti che nella notte dell’11 ottobre sono stati uccisi dalle milizie curde 16 jihadisti che tentavano di penetrare nel centro della città di Kobane.

Per far fronte agli attacchi dell’Isis, tali guerriglieri starebbero inoltre reclutando decine di giovani, passado casa per casa per prelevarli (anche a forza) e condurli alle caserme delle milizie curde. Al che, viene da chiederci: chi c’è al comando di tale organizzazione? La risposta è Mayssa Abdo, una quarantenne curda conosciuta con il nome di battaglia di Narine Afrin. Sempre secondo l’Ondus la capo combattente sarebbe molto rispettata tanto da venir definita “colta intelligente e flemmatica“. Secondo Mustefa Ebdi, un attivista curdo, lei si preoccuperebbe per lo stato mentale dei combattenti, tanto da interessarsi dei loro problemi. Le donne infatti costituiscono tradizionalmente una parte importante delle forze combattenti curde, e sono ben rappresentate tra le milizie nella vicina Turchia e Iraq. Ricordiamo che il 5 ottobre un’altra giovane combattente curda, Dilar Gencxemis, si è fatta esplodere appena fuori da Kobane, in un attacco che ha ucciso decine di militanti dell’Isis. Dilar è stata la prima donna kamikaze dopo anni.

Ovviamente data la situazione non mancano in questa zona i raid effettuati dalla coalizione americana mirati ad impedire l’espansione degli jihadisti. Londra ha fatto inoltre sapere che una squadra di specialisti britannici è attualmente in Iraq per addestrare i guerriglieri curdi. L’Isis però non accenna a mollare; gli jihadisti stanno infatti inviando rinforzi verso Kobane, pronti a piegare la resistenza dei curdi. Non mancano nemmeno da parte loro le provocazioni internazionali: nell’ultimo numero della rivista online dello Stato Islamico “Dabiq” è raffigurata in copertina Piazza San Pietro dominata da una bandiera nera sventolante col titolo “Crociata fallita“, un chiaro accenno agli ultimi raid americani.

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