La protesta antigovernativa di Kiev rischi di diventare una guerra civile. Continuano gli scontri che hanno avuto inizio tre mesi fa in Ucraina. Le violenze sono riprese ieri mattina, dopo che è stato impedito ai manifestanti di raggiungere il parlamento dove si stava discutendo una riforma presentata dall’opposizione per ridurre i poteri del presidente. Avrebbero perso la vita almeno 25 persone, confermati dal ministero della Salute e tra questi nove vittime sarebbero dei poliziotti, anche se il bilancio potrebbe salire.
Dopo una giornata molto tesa, segnata da diversi scontri, gli agenti in tenuta antisommossa hanno assaltato piazza Maidan, luogo simbolo delle manifestazioni contro il presidente Viktor Ianukovich cominciate dopo le decisioni del governo di bloccare i negoziati per il libero scambio con l’Europa, sotto pressione russa. Le forze dell’ordine, dopo l’ultimatum per i dimostranti di lasciare la piazza, hanno assaltato il corteo. Alla fine degli scontri si contano vittime e feriti. La guerriglia tra i manifestanti e gli agenti delle forze speciali Berkut è stata durissima, alle granate e ai lacrimogeni sono state usate come risposta dagli antigovernativi bombe molotov, fuochi d’artificio, pietre e centinaia di pneumatici sono stati bruciati per creare una cortina di fumo per cercare di bloccare l’attacco degli agenti. Uno dei poliziotti è stato addirittura catturato e portato sul palco nella piazza Maidan ed è stato incendiato un blindato della polizia.
Episodi di violenza ci sono stati anche nelle altre città ad ovest del Paese in particolare a Leopoli dove circa 5 mila ribelli si sono impossessati di un deposito di armi. La situazione rischia di diventare ancora più grave e si potrebbe arrivare ad una vera guerra civile. Furioso il leader Victor Ianucovich che attacca l’opposizione per aver incitato alla violenza affermando che “ il potere si ottiene con le elezioni e non nella strada”. Forte disappunto arriva dall’Europa, dagli Stati Uniti e dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che condannano le violenze in Ucraina, mentre la Russia attacca l’Occidente perchè il ritorno della violenza nelle strade di Kiev è “il risultato diretto” della politica Usa-Ue. Intanto un Paese intero rischia di sprofondare nella guerra.