Karol Wojtyla aveva previsto un’"invasione islamista" in Europa

Monsignor Longhi racconta le confidenze di San Giovanni Paolo II e a sua insaputa finisce su YouTube. Interrogato da Vatican Insider riferisce il dialogo di Giovanni Paolo II con il presidente USA.

Karol Wojtyla aveva previsto un’"invasione islamista" in Europa

Dopo la morte di San Giovanni Paolo II, avvenuta nel 2005, sono stati resi noti – attraverso i processi che l’hanno riconosciuto prima beato e poi santo – alcuni particolari della sua preghiera, spesso accompagnata da fenomeni soprannaturali. Monsignor Mauro Longhi, un sacerdote dell’Opus Dei, che per un decennio è stato in servizio alla Congregazione del clero e da studente ha accompagnato il Papa nelle sue escursioni estive in montagna, ha tenuto una conferenza in Val Camonica, presso l’eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno, ricordando le confidenze del Santo, poi messe online, a sua insaputa, il 22 ottobre 2017, giorno della memoria liturgica del santo.

Monsignor Longhi racconta una delle visioni di Karol Wojtyla sull’Europa e sulla Chiesa del terzo millennio, gli disse: “Vedo la Chiesa afflitta da una piaga mortale. Più profonda, più dolorosa rispetto a quelle di questo millennio”. Si riferiva, afferma monsignor Longhi, alle piaghe del comunismo e del totalitarismo nazista. Poi riportando le parole del Papa continua: “Si chiama islamismo. Invaderanno l’Europa. Ho visto le orde provenire dall’Occidente all’Oriente”. Il Papa, afferma il sacerdote, ha descritto anche i Paesi: “dal Marocco alla Libia all’Egitto, e così via fino alla parte orientale”. Poi ha aggiunto: “Invaderanno l’Europa, l’Europa sarà una cantina, vecchi cimeli, penombra, ragnatele. Ricordi di famiglia. Voi, Chiesa del terzo millennio, dovrete contenere l’invasione. Ma non con le armi, le armi non basteranno, con la vostra fede vissuta con integrità”.

Il racconto, collocato nel 1992, anno di pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica, potrebbe far pensare che la chiesa sentisse il bisogno di una risposta più forte al rischio che l’islam invadesse Europa, ma non è così. San Giovanni Paolo II, come lo descrive monsignor Longhi era un uomo di preghiera e di dialogo anche con lo stesso Islam. Wojtyla nel 1985 tenne il famoso discorso ai giovani mussulmani di Casablanca, disse: “Cristiani e musulmani, abbiamo molte cose in comune, come credenti e come uomini. Viviamo nello stesso mondo, solcato da numerosi segni di speranza, ma anche da molteplici segni di angoscia”. Il discorso poi continuò toccando i punti in comune delle due fedi, cristiana e mussulmana.

Se ripercorriamo la storia di Giovanni Paolo II leggiamo vari segni di ricerca di dialogo e abbandono nella preghiera. Nel 1986, convocò ad Assisi una riunione interreligiosa, alla quale parteciparono anche i musulmani. L’incontro venne ripetuto anche nel 2002. Nel 2001 fece costruire una moschea, dopo aver visitato quella degli Omayyadi a Damasco, nel suo viaggio in Siria, tutti ricordano che entrò tremante a piedi scalzi nel luogo sacro di preghiera.

Tra le confidenze di monsignor Longhi il ricordo di un dialogo con la Madonna, che aveva detto a San Giovanni Paolo II: “La guerra non sarà tra religioni, ma sarà tra atei e credenti, tra chi è senza Dio e i credentiˮ. Nel 2004 Papa Wojtyla incontrò l’allora presidente americano, George Bush jr. dopo gli attacchi terroristici dei seguaci di Bin Laden. l’America allora rispose con la guerra in Afghanistan. Papa Wojtyla raccontò al sacerdote che Bush gli aveva assicurato: “Santità, noi vogliamo solo sicurezza!ˮ. E lui, il Papa, gli rispose: “Ai piedi di questo idolo che chiamate sicurezza voi volete sacrificare ogni dignità umanaˮ.

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