Adam Kabobo, il ghanese che l’11 maggio del 2013 uccise a colpi di piccone tre passanti a Milano, è stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano a 20 anni e la misura di sicurezza a 3 anni. I giudici hanno confermato la richiesta del sostituto procuratore generale, Carmen Manfredda, e hanno riconosciuto che l’uomo è affetto da vizio parziale di mente.
I legali di Kabobo, Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, presenti in aula, avevano avanzato un’altra richiesta: gli avvocati avevano chiesto l’assoluzione per incapacità totale di intendere e di volere, ma il giudice ha ritenuto che Kabobo era capace di intendere e di volere al momento del fatto, anche se soffre di schizofrenia paranoide.
Nella sentenza è emerso anche che i giudici hanno riconosciuto i risarcimenti e le provvisionali che già in primo grado erano state attribuite alle parti civili, per somme che vanno dai 100mila euro in su, e che saranno attribuite ai parenti di Ermanno Masini, Daniele Carella e Alessandro Carolè, che sono state le tre vittime uccise in quel giorno di follia.
Il 10 febbraio riprenderà per Kabobo l’udienza preliminare e l’accusa di duplice tentato omicidio riguardo ad altre due aggressioni che il ghanese ha commesso la mattina dell’11 maggio 2013. Per Andrea Masini, figlio di Ermanno, la condanna non è sufficiente, e l’uomo ha detto: “Speravo in qualcosa di più. E’ quello che mi aspettavo dalla giustizia italiana e vedremo poi se sconterà davvero questi vent’anni. In sostanza, sono sei anni e mezzo per ciascuna vittima. Ricorreremo in appello“. E aggiunge: “Ero già preparato ma gli anni inflitti sono veramente pochi e in un Paese normale avrebbe dovuto scontare l’ergastolo o la pena di morte“.
I difensori dopo la sentenza hanno dichiarato: “Abbiamo spiegato tutto quello che è successo a Kabobo. Noi riteniamo che il carcere non sia il luogo adatto per curarlo e ci auguriamo che venga trasferito”. Per quanto invece riguarda i tre anni da passare in una casa di cura dopo la pena, gli avvocati hanno precisato: “La misura, in realtà, può poi essere rinnovata anche per altri anni, dipenderà dalle condizioni psichiche di Kabobo”.
Per quanto riguarda il ricorso in Cassazione, gli avvocati hanno detto che provvederanno a leggere le motivazioni della sentenza e vedranno se ci sono i requisiti per poterlo fare.