Terremoto nel mondo della stampa e del giornalismo italiano. Infatti in queste ore John Elkann ha ufficializzato che i media del gruppo GEDI saranno venduti ad un investitore straniero. Si parla del gruppo greco Antenna Uno. La decisione è stata diramata anche alle redazioni dei giornali come ad esempio anche nel caso de La Stampa il noto quotidiano torinese, a cui però l’investitore suddetto non sarebbe interessato. Elkann ha assicurato che anche per loro si troverà un investitore.
Ma vista la situazione i colleghi del quotidiano La Stampa oggi sono entrati in stato di protesta e il giornale non è uscito. Una decisione quella di protestare, spiegano i colleghi, “presa al termine di una lunga assemblea che conclude una giornata dramm*tica per la storia della nostra testata. Dopo che nei giorni scorsi l’editore ha annunciato l’intenzione di cedere tutte le attività del gruppo, dopo lunghi mesi di trattative sempre smentite dall’azienda, il comitato di redazione nel tardo pomeriggio di mercoledì 10 dicembre ha incontrato i vertici del gruppo Gedi. L’esito del primo incontro ufficiale sul tema è stato sconcertante, sconfortante e umiliante per la redazione” – affermano i colleghi. E anche l’Ordine Nazionale dei Giornalisti si dice indignato per quanto sta accadendo.
Quali testate saranno vendute, intervento dell’ODG
Il Gruppo GEDI è composto da numerose testate giornalistiche italiane, tra cui La Repubblica, La Stampa, il giornale online Huffington Post, OnePodcast e le radio Dejjay, Capital e M20 oltre a svariate altre testate giornalistiche. Come detto sarebbe interessato ad acquistarle il gruppo greco Antenna Uno. Elkann anche nel caso di quanto avvenuto qualche giorno fa per quanto riguarda il grave atto subito da La Stampa aveva mostrato vicinanza ai dipendenti e ai giornalisti.
E si pensava che potesse effettuare dietrofront nella vendita del gruppo, ma come fanno notare i colleghi di Torino Today sono mesi che Elkann tratta per la vendita del gruppo. L’editore inoltre avrebbe più volte negato il confronto diretto con i giornalisti motivo per cui è scattato lo stato di protesta.
“Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti sarà al fianco dei colleghi e di tutti i lavoratori del gruppo Gedi per una giusta battaglia in difesa della dignità del lavoro e dell’autonomia della professione. Solidarietà ai colleghi della Stampa che oggi non sono in edicola in seguito alla sofferta decisione, presa a termine di una lunga assemblea che come scritto nel comunicato del CDR “conclude una giornata dramm*tica per la storia della nostra testata” – afferma in una lunga nota il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
“Rispetto alle nostre richieste non è stata data alcuna garanzia sul futuro della testata, sui livelli occupazionali, sulla solidità del potenziale compratore, sui destini delle attività messe in comune a livello di gruppo, dalle infrastrutture digitali alla produzione dei video, e quindi senza nessuna garanzia di poter continuare a svolgere il nostro lavoro così come abbiamo fatto fino a oggi” – hanno affermato i giornalisti de La Stampa. L’Ordine dei Giornalisti mostra ovviamente vicianza a tutti gli altri colleghi delle testate coinvolte. Elkann conta di chiudere le operazioni di vendita de La Stampa e delle altre testate con due operazioni in parallelo nel giro di un paio di mesi. Con tutte le incertezze che un cambio del genere possa comportare per i colleghi, a cui va indubbiamente anche la nostra solidarietà.