ROMA. L’italicum è passato ieri sera come legge, il via definitivo della Camera ha riempito di orgoglio il premier Matteo Renzi il quale ha dichiarato immediatamente dopo che l’impegno è stato mantenuto. Grande soddisfazione anche da parte di Maria Elena Boschi la quale ha esternato la propria gioia tramite il suo twitter personale. Cosa è accaduto ieri dunque? La riforma è divenuta legge con 334 si e 61 voti contrari, a scrutinio segreto richiesto da Forza Italia e Lega. Dunque l’aula di Montecitorio approva il nuovo sistema di voto, che introduce i capilista bloccati, che saranno 100 in tutto, le preferenze, il ballottaggio qualora nessuna lista o partito ottenga il 40% dei voti ed infine il premio di maggioranza non andrà più alla coalizione ma al partito.
La base di questa legge deriva dall’accordo Renzi-Berlusconi, però modificato più volte, prima in un incontro avvenuto il 29 gennaio tra il premier e il cavaliere, poi con un accordo di maggioranza a cui Berlusconi ha dato un sostanziale via libera prima il 12 novembre e poi il 25 novembre. Ecco quindi le tappe salienti del nuovo sistema, e come si è delineato infine prima di divenire una legge vera e propria.
Il nome deciso da Renzi ricorda qualcosa di antico e ancestrale, ma la base del suo funzionamento deriva da quella del sistema elettorale spagnolo, ma modificato per adattarlo alle richieste dei partiti italiani fino quasi a stravolgerlo. Il sistema elettorale ora sarà proporzionale e il calcolo verrà fatto su base nazionale e non provinciale come quello spagnolo, utilizzando la regola “dei più alti resti”. Questo dovrebbe favorire più parzialmente i parititi più piccoli, che con un calcolo su base provinciale sarebbero stati molto penalizzati.
Ci troviamo quindi davanti ad una legge storica, che cambia tutto il sistema politico italiano, una legge aspettata da molti anni e che si speri dia una mano alla ripresa di questo paese.