Percepivano regolarmente 250 euro mensili sotto forma di assegno di invalidità in Italia, ma poi lavoravano a tempo pieno in Svizzera, mettendo da parte anche un bel gruzzoletto. Quattro falsi invalidi sono stati “beccati” dalla guardia di finanza di Luino, nell’ambito di un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore varesino Annalisa Palomba.
Si tratta nella fattispecie di due uomini e due donne che in Italia risultavano invalidi con percentuali che oscillavano tra il 70 e il 75 per cento; da anni queste persone presentavano regolarmente il modulo Iclav nel quale dichiaravano di “essere inabili al lavoro e di non avere alcun reddito” in quanto impossibilitati ad avere un’occupazione. La guardia di finanza in realtà sta indagando su molti più casi di false invalidità, si parla di almeno 25 casi sospetti che saranno analizzati nelle prossime settimane.
L’indagine è partita alla fine del 2013 ed è stata condotta dalle fiamme gialle di Luino, coordinate dal comandante Alberto Potenza.
Tra le quattro persone già fermate ci sono storie dai risvolti perfino comici. Come quello di una donna che percepiva da anni l’assegno di invalidità (avrebbe messo da parte una somma pari a circa 29 mila euro) ma che è stata “beccata” dalle fiamme gialle mentre tornava a Milano con ancora addosso la tuta da benzinaia. E ancora un operaio, un posatore di tubi, un uomo che svolgeva un lavoro anche molto duro, (altro che invalido), la cosa comica è che a tutte queste persone era stata riconosciuta una percentuale di invalidità molto alta.
Le accuse sono pesanti: indebita percezione di erogazioni dello stato, falso in atto pubblico e truffa ai danni di Inps e Asl.
Tutti beneficiavano del permesso di lavoro di tipo G; quello che consente lo stato di frontaliere: un lasciapassare che è possibile ottenere automaticamente, alla presentazione di un contratto di lavoro con una società svizzera.
Contestualmente i furbetti dichiaravaano all’Inps di non avere un’occupazione o comunque un reddito non superiore ai 4700 Euro l’anno.
Questo non è ne il primo e non sarà nemmeno l’ultimo di questi casi di invalidità fasulle, basti ricordare i tanti casi emersi in tutti questi anni, ciechi che guidavano la macchina o la bici, e cose simili.
Speriamo che vengano beccati tutti in modo da poter dare assegni di invalidità a persone che realmente hanno bisogno e che non possono essere messe in secondo piano a dispetto di chi addirittura lavora.