E’ stata tratta in arresto ieri sera Tareena Shakil, residente di Birmingham sospettata di terrorismo internazionale e di legami con l’Isis, dopo essere stata fermata all’aeroporto di London-Heathrow. La donna aveva con sé un bambino di circa 16 mesi, che si presume essere suo figlio, ed il suo volo era di ritorno dalla Turchia. La 25enne è stata inoltre accusata di sottrazione e maltrattamento di minore.
Stando alle fonti provenienti dall’unità antiterrorismo del West Midlands, la donna sarebbe stata monitorata a lungo in seguito alla denuncia per la sua scomparsa, sporta dai genitori pochi mesi fa, e si sarebbe quindi trattato di un arresto minuziosamente pianificato. Seguendo gli spostamenti della Shakil, infatti, l’intelligenze sospetterebbe che la giovane madre residente a Sparkbrook, un’area del Sud-Est di Birmingham, provenga da un lungo viaggio effettuato proprio in Siria, allo scopo di unirsi ai fondamentalisti dell’Isis. L’inizio della vicenda risale all’Ottobre del 2014, quando Tareena Shakil sarebbe partita dicendo ai suoi genitori che avrebbe dovuto recarsi in Spagna per una semplice vacanza, salvo poi dirigersi verso la Siria, per unirsi alle schiere dei fanatici islamici.
La giovane sarebbe quindi scappata a Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria, trovando però ben poco di ciò che si sarebbe auspicata. Forse Tareena Shakil era stata realmente convinta dalla propaganda jihadista di essersi unita ad una vera e propria “giusta crociata”. Ma quella ingenua suggestione ideologica non è durata a lungo: una volta giunta in Siria, infatti, si sarebbe trovata a fronteggiare morte, disperazione ed indicibili atti di efferatezza sulla popolazione civile, perpetrati proprio dai suoi eroi fondamentalisti. Così, in seguito ad un tentativo di matrimonio forzato, la ragazza sarebbe riuscita a fuggire ed a rifugiarsi in Turchia, grazie ad una disperata fuga attraverso il deserto.
“E’ un miracolo che sia riuscita a fuggire viva-ha dichiarato al Sun un amico di famiglia, residente in Inghilterra-Tareena ha realizzato di essere stata vittima della propaganda ingannevole dell’IS. Sperava di fuggire verso una vita idilliaca, e invece si è trovata di fronte all’inferno in Terra”. La donna sarebbe stata quindi catturata entro i confini turchi, dopo essere stata scoperta da un cecchino dell’esercito, quindi interrogata all’interno del centro di detenzione di Gaziantep.
All’aeroporto ad attenderla, oltre agli agenti, c’erano anche il padre Mohammed (47) e la madre (48) con i fratelli e le sorelle di Tareena. “Sono felice che sia tornata sul suolo britannico, al quale appartiene-ha dichiarato il padre della ragazza-Tareena ha capito di aver fatto un enorme sbaglio, ed ha giurato di fornire il proprio aiuto affinché casi del genere non debbano più accadere, una volta che sarà liberata”.